33 YEARS years ago, the Synagogues of Satan Spa and Mosques of Sharia Allah, decided that I should become the King of Israel (lorenzoJHWH) and an Observatory on the martyrdom of Christians (Unius REI) 33 ANNI fa, Sinagoghe di Satana Spa e Moschee di Sharia Allah, decisero che io avrei dovuto diventare il Re di Israele (lorenzoJHWH) e un Osservatorio sul martirio dei cristiani (Unius REI) uniusrei@protonmail.com fedele250660@gmail.com
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non mi convincerai di peccato
la crisi della recessione monetaria: sistema massonico usurocratico rothschild merkel troika FMI mogherini? hanno portato più persone al suicidio loro? che non tutta la prima guerra mondiale! COSA SI STA ASPETTANDO: CHE SE NON INIZIA A LAVORARE LA GHIGLIOTTINA DEL POPOLO POI INIZIERà A LAVORARE LA GUERRA MONDIALE DEI RICCHI!
SOFIA 3 NOV - Una donna bulgara Lidia Petrova di 38 anni fotografa è in fin di vita nell'ospedale Pirogov dopo essersi data fuoco davanti al palazzo della presidenza a Sofia.
Negli ultimi giorni si diceva preoccupata per il futuro del loro figlio. Tra le ipotesi che si fanno si va da possibili problemi salute a un gesto disperato contro la crisi. Prima di darsi fuoco (e ustionarsi il 90% del corpo) Lidia aveva augurato "Buona giornata!" ai suoi amici su Facebook con una canzone di Mark Knopfler.
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2014/11/03/bulgaria-crisi-donna-si-da- fuoco_15aaff98-8aa9-4ef0-816e-f6e502278580.html
questi sono i miei blog dove ogni giorno io difendo il Genere umano contro i satanisti del NWO.. io sono un politico universale: e rappresento tutti i popoli del mondo! attraverso la Legge Universale e la Legge Naturale.. io ho elaborato una metafisica della FRATELLANZA UNIVERSALE quindi io sono il progetto politico: in youtube: di lorenzoJHWH il Re di Israele e nel contempo: io sono Unius REI un Governatore Procuratore: in protezione di tutto il genere umano! Perché soltanto una Autorità polica che sia più forte dei massoni satanisti Bildenberg puע evitare la imminente terza guerra mondiale.. MA QUESTA è LA VERITà NESSUNO HA ANCORA DECISO DI INVESTIRE SU DI ME UNA SOLA MONETA! Anche se io sono un cristiano orgoglioso a livello personale tuttavia sul piano politico: io sono pura razionalità ecco perché la mia struttura mentale puע essere soltanto quella della agnostico dal punto di vista del linguaggio politico universale!
COME SI CHIAMA IL DEMONE INFERNALE CHE SI è INSEDIATO NELLA LEGA ARABA SHARIAH? SI CHIAMA Abd Allah bin Abd al-Aziz Al Saud Re dell'Arabia Saudita Abdullah? [ KABUL 11 OTT - Un attacco suicida contro la sede della polizia provinciale nel sud della provincia di Helmand ha provocato almeno due morti e quattro feriti: lo ha reso noto un portavoce della polizia di Helmand. Il portavoce ha detto che l'attentatore suicida vestito da poliziotto ha cercato di entrare nella sede del complesso a piedi ma è stato identificato al cancello e si è fatto esplodere. Nell'attacco hanno perso la vita l'attentatore e un poliziotto.
Benjamin Netanyahu - [ By your coward:
http://www.timesofisrael.com/
https://www.facebook.com/Netanyahu
http://www.israelnationalnews.com/
THAT they have blocked me on their site
but
https://www.facebook.com/bennettnaftali mi ha detto che massimo io potevo scrivere due articcoli al giorno! ]
COME SI CHIAMA IL DEMONE INFERNALE CHE SI è INSEDIATO NELLA LEGA ARABA SHARIAH? SI CHIAMA Abd Allah bin Abd al-Aziz Al Saud Re dell'Arabia Saudita Abdullah? [ KABUL 11 OTT - Un attacco suicida contro la sede della polizia provinciale nel sud della provincia di Helmand ha provocato almeno due morti e quattro feriti: lo ha reso noto un portavoce della polizia di Helmand. Il portavoce ha detto che l'attentatore suicida vestito da poliziotto ha cercato di entrare nella sede del complesso a piedi ma è stato identificato al cancello e si è fatto esplodere. Nell'attacco hanno perso la vita l'attentatore e un poliziotto.
Benjamin Netanyahu - [ By your coward:
http://www.timesofisrael.com/
https://www.facebook.com/Netanyahu
http://www.israelnationalnews.com/
THAT they have blocked me on their site
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https://www.facebook.com/bennettnaftali mi ha detto che massimo io potevo scrivere due articoli al giorno! ]
Questa è la dimostrazione che criminali internazionali: USA Turchia Arabia SAUDITA hanno creato la Galassia jihadista: nel Mondo! ] [ questo è inevitabile la Turchia: deve essere espulsa: dalla NATO e deve essere colpita: da sanzioni internazionali! ] [ Usa a Turchia stop a flusso jihadisti. Hagel ad Ankara anche: per negoziare uso americano base: Incirlik ANKARA 9 SETtembre. Gli Usa premono su Ankara: perche' ponga fine: alle 'autostrade della jihad': che: attraverso il suo territorio hanno consentito l'arrivo in Siria e Iraq: di migliaia di miliziani dello Stato Islamico (Isis) responsabile di numerose atrocità riferisce la stampa di Ankara: all'indomani della visita del segretario americano alla difesa Chuck Hagel. Hagel avrebbe chiesto un stop al flusso di combattenti che arrivano dall'estero e attraversano il confine turco: e: chiesto l'uso della base aerea di Incirlik.
ma Re shariah dell'Arabia Saudita Abdullah non ha le categorie "Alan uomo di pace" per lui Alan è soltanto un infedele che deve essere soppresso! l'unico modo che Alan ha di poter salvare la sua vita è quello di dimostrare di essere diventato un salafita tagliando la testa ad altri infedeli MA SE Alan NON HA IL CORAGGIO DI TAGLIARE LA TESTA AGLI INFEDELI SOLTANTO UN ENORME RISCATTO POTREBBE SALVARE LA SUA VITA! anche per San Vincenzo de' Paoli fondatore dei preti della missione o vincenziani fu necessario pagare un riscatto perché pirati ottomani lo avevano rapito e venduto come schiavo! ] LA LEGA ARABA è LA BESTIA SHARIAH DI SATANA! [ "Alan è un uomo di pace che ha lasciato la sua famiglia e il suo lavoro per guidare un convoglio fino alla Siria e aiutare i più bisognosi". Con queste parole la moglie di Alan Henning 47enne tassista britannico rapito dall'Isis a dicembre durante una missione umanitaria in Siria implora i jihadisti di rilasciarlo. Tra l'altro aggiunge "non vedo come la morte di Alan potrebbe aiutare la causa di uno stato". Per questo "imploro il popolo dello Stato Islamico di guardare nei propri cuori".
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2014/09/21/isismoglie-ostaggioalan- uomo-di-pace_257bff56-5702-43b4-9d49-268aea27143a.html
Questa è la dimostrazione che criminali internazionali: USA Turchia Arabia SAUDITA hanno creato la Galassia jihadista: nel Mondo! ] [ questo è inevitabile la Turchia: deve essere espulsa: dalla NATO e deve essere colpita: da sanzioni internazionali! ] [ Usa a Turchia stop a flusso jihadisti. Hagel ad Ankara anche: per negoziare uso americano base: Incirlik ANKARA 9 SETtembre. Gli Usa premono su Ankara: perche' ponga fine: alle 'autostrade della jihad': che: attraverso il suo territorio hanno consentito l'arrivo in Siria e Iraq: di migliaia di miliziani dello Stato Islamico (Isis) responsabile di numerose atrocità riferisce la stampa di Ankara: all'indomani della visita del segretario americano alla difesa Chuck Hagel. Hagel avrebbe chiesto un stop al flusso di combattenti che arrivano dall'estero e attraversano il confine turco: e: chiesto l'uso della base aerea di Incirlik.
ma Re shariah dell'Arabia Saudita Abdullah non ha le categorie "Alan uomo di pace" per lui Alan è soltanto un infedele che deve essere soppresso! l'unico modo che Alan ha di poter salvare la sua vita è quello di dimostrare di essere diventato un salafita tagliando la testa ad altri infedeli MA SE Alan NON HA IL CORAGGIO DI TAGLIARE LA TESTA AGLI INFEDELI SOLTANTO UN ENORME RISCATTO POTREBBE SALVARE LA SUA VITA! anche per San Vincenzo de' Paoli fondatore dei preti della missione o vincenziani fu necessario pagare un riscatto perché pirati ottomani lo avevano rapito e venduto come schiavo! ] LA LEGA ARABA è LA BESTIA SHARIAH DI SATANA! [ "Alan è un uomo di pace che ha lasciato la sua famiglia e il suo lavoro per guidare un convoglio fino alla Siria e aiutare i più bisognosi". Con queste parole la moglie di Alan Henning 47enne tassista britannico rapito dall'Isis a dicembre durante una missione umanitaria in Siria implora i jihadisti di rilasciarlo. Tra l'altro aggiunge "non vedo come la morte di Alan potrebbe aiutare la causa di uno stato". Per questo "imploro il popolo dello Stato Islamico di guardare nei propri cuori".
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2014/09/21/isismoglie-ostaggioalan- uomo-di-pace_257bff56-5702-43b4-9d49-268aea27143a.html
Hello my bro how are you? ] God bless you alleluia halleujah Praised the Lord Jesus in the name of holy spirit amen amen [ We follow the road that the Holy Spirit has come to us! and since Jesus is risen; then for we will always be successful!.. and all our enemies will be destroyed! noi seguiamo la strada che lo Spirito Santo ha tracciato per noi! e poiché Gesש è Risorto; poi per noi sarà sempre un successo!.. e tutti i nostri nemici saranno abbattuti! ORACI׃N DE LA SANGRE DE CRISTO. Seסor Jesus en tu nombre y con el Poder de tu Sangre Preciosa sellamos toda persona hechos o acontecimientos a travיs de los cuales el enemigo nos quiera hacer daסo. Con el Poder de la Sangre de Jesus sellamos toda potestad destructora en el aire en la tierra en el agua en el fuego debajo de la tierra en las fuerzas satבnicas de la naturaleza en los abismos del infierno y en el mundo en el cual nos movemos hoy. Con el Poder de la Sangre de Jesus rompemos toda interferencia y accion del maligno. Te pedimos Jesus que envםes a nuestros hogares y lugares de trabajo a la Santםsima Virgen acompaסada de San Miguel San Gabriel San Rafael y toda su corte de Santos ֱngeles. Con el Poder de la Sangre de Jesus sellamos nuestra casa todos los que la habitan (nombrar a cada una de ellas) las personas que el Seסor enviarב a ella asם como los alimentos y los bienes que ֹl generosamente nos envםa para nuestro sustento. Con el Poder de la Sangre de Jesus sellamos tierra puertas ventanas objetos paredes pisos y el aire que respiramos y en fe colocamos un cםrculo de Su Sangre alrededor de toda nuestra familia. Con el Poder de la Sangre de Jesus sellamos los lugares en donde vamos a estar este dםa y las personas empresas o instituciones con quienes vamos a tratar (nombrar a cada una de ellas). Con el Poder de la Sangre de Jesus sellamos nuestro trabajo material y espiritual los negocios de toda nuestra familia y los vehםculos las carreteras los aires las vםas y cualquier medio de transporte que habremos de utilizar. Con Tu Sangre preciosa sellamos los actos las mentes y los corazones de todos los habitantes y dirigentes de nuestra Patria a fin de que Tu Paz y Tu Corazףn al fin reinen en ella. Te agradecemos Seסor por Tu Sangre y por Tu Vida ya que gracias a Ellas hemos sido salvados y somos preservados de todo lo malo. Amיn. Hello my bro how are you? ] [We follow the road that the Holy Spirit has come to us! and since Jesus is risen; then for we will always be successful!... and all our enemies will be destroyed!] noi seguiamo strada che lo Spirito Santo has tracciato per noi! e poiché Gesש Risorto e; poi per noi sara sempre a success!... e tutti i nostri nemici saranno abbattuti! PRAYER OF CHRIST'S BLOOD. Lord Jesus in your name and the power of your precious blood We sealed all person acts or events through which the enemy wants us to do damage. With the power of the blood of Jesus We sealed all destructive authority in air Earth water fire under the Earth in the satanic forces nature into the depths of hell and the world in which we operate today. With the power of the blood of Jesus We break all interference and action of the evil one. We ask Jesus to send to our homes and workplaces to the Blessed Virgin accompanied by San Miguel San Gabriel San Rafael and all his Court of ֱngeles. With the power of the blood of Jesus We seal our House all who live in it (name to each one of them) the people that the Lord will send her as well as food and goods He generously sent us for our livelihood. With the power of the blood of Jesus We sealed Earth doors windows objects walls floors and the air we breathe and in faith we place a circle of blood around our family. With the power of the blood of Jesus We seal the places where we are going to this day and persons companies or institutions with whom we will try to (name to each one of them). With the power of the blood of Jesus. We sealed our material and spiritual work all our family businesses and vehicles the roads the air the way and any means of transport that I must use. With your precious blood we sealed the acts the minds and the hearts of everyone and leaders of our country to Your peace and your heart at last prevail in it. We thank you Lord for your blood and by your life because thanks to them We have been saved and we are preserved everything bad. Amen. I am fine because God is with me and you to
I am fine because God is with me and you too
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daughter you must do: a single step: you must utter a single name: "my Redeemer JHWH" to come to Jesus! so you'll have the happyness: and then: you'll never be more tired because Jesus said: "come unto me all ye that ye are weary and tired and I will give you relief: comfort consolation! because I am humble and mild-hearted! "then: you can sperimentare the love and joy of your Creator! figlia si deve fare: un solo passo: deve pronunciare un nome unico: "il mio Redentore JHWH" di venire a Gesש! così avrete la felicitא: e poi: non sarai mai più stanco perché Gesש disse: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi e vi darà sollievo: conforto consolazione! perché io sono umile e mite di cuore! "allora: è possibile sperimetare l'amore e la gioia del vostro Creatore! fille vous devez faire une seule יtape vous devez prononcer un seul nom: "mon Rיdempteur JHWH » à venir à Jיsus! ainsi vous aurez le bonheur et puis vous ne serez jamais plus fatiguי car Jיsus dit: "Venez à moi vous tous que vous ךtes fatiguי et fatiguי et je vous donnerai des secours rיconfort consolation! parce que je suis humble et doux de cur! "puis vous pouvez sperimetare l'amour et la joie de hija tienes que hacer: un solo paso: usted debe proferir un solo nombre: "mi Redentor JHWH" venir a Jesus! Entonces usted tendrב la felicidad: y luego: nunca estarבs mבs cansado porque Jesus dijo: "Venid a mם todos vosotros que sois fatigado y cansado y le darב alivio: comodidad consuelo! Porque yo soy humilde y suave de corazףn! "entonces: usted puede experimentar el amor y la alegrםa de su creador. OPEN letter a 187AudioHostem ex Direttore Generale di youtube ] dove è finita tua moglie che su https://www.youtube.com/user/YouTube/discussion lei ha dichiarato: a me di amarti? adesso che io ti ho fatto licenziare e che tu per colpa mia sei caduto in disgrazia poi Bush 322 Kerry i tuoi sommi sacedoti di satana dai super poteri del cazz0 hanno preso tua moglie e la hanno data ad un altro?.. sorry ma era sempre tua moglie puerpera che ha fatto i video pornografici: delle puerpere? e che poi ha fatto i video per partorire in casa per poter portare: tutti i vostri figli sull'altare di satana? cosa di quei bambini succhiano gli alieni? VOI FATEVI AVANTI IO VI STO ASPETTANDO! COSTITUZIONE NON PREVEDE CESSIONE DI SOVRANITà MONETARIA E ASSOCIAZIONI SEGRETE MASSONICHE! VOI STATE TUTTI PER MORIRE! Baltazar Christi ORAֳַO DE SֳO BENTO A NOS. IRMֳOS E IRMֳS....... A CRUZ SAGRADA SEJA A MINHA LUZ NֳO SEJA O DRAGAױ MEU GUIA RETIRA TE SATANAS.. E MAU O QUE TU ME OFERECES BEBA TU MESMO DO TEU VENENO.... ROGAI POR NOS BEM AVENTURADO SֳO BENTO PARA QUE SEJAMOS DIGNOS DAS PROMESSAS DE CRISTO... FILHO AMADO DO DIVINO PAI ETERNO..... AMEM.... C. S. P. B. Crux Sancti Patris Benedecti Croce del Santo Padre Benedetto C. S. S. M. L. Crux Sacra Sit Mihi Lux Croce sacra sii la mia Luce N. D. S. M. D. Non draco sit mihi dux Che il dragone non sia il mio duce V. R. S. Vadre Retro satana Allontanati satana! N. S. M. V. Non Suade Mihi Vana Non mi persuaderai di cose vane S. M. Q. L. Sunt Mala Quae Libas Ciע che mi offri è cattivo I.V. B. Ipsa Venena Bibas Bevi tu stesso i tuoi veleni ESORCISMO. In nomine Patris et Filii et Spiritui Sancto Croce del Santo Padre Benedetto. Croce Santa sii la mia Luce e non sia mai il dragone mio duce. Va indietro satana! Non mi persuaderai di cose vane. Sono mali le cose che mi offri bevi tu stesso il tuo veleno. Nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo +. Amen! QUESTO è IL MONDO che. i più grandi architetti sociali massoni usurai: Fmi-Nwo della storia di satana: i rothschild bildenberg hanno disegnato nel Nwo! MA BUSH 322 KERRY OBAMA GENDER. LORO FANNO LE STESSE COSE NELLA LORO CONFRATERNITA SEGRETA MASSONICA 322 "TESCHIO CON LE OSSA" perché i loro sudditi non devono fare le stesse cose? ]
Per saperne di piש: http://italian.ruvr.ru/news/2014_11_27/Il-Ministro-degli-Esteri- tedesco-ha-invitato-a-non-interrompere-il-dialogo-con-la-Russia-7603/
[ L'università della Virginia ha sospeso tutte le attività sociali delle confraternite studentesche fino al 9 gennaio in seguito alle indagini su un stupro di gruppo avvenuto nella facoltà e tenuto nascosto. Lo ha annunciato la preside Teresa Sullivan. La decisione giunge in seguito all'indagine aperta sul presunto stupro subito da una matricola da parte di 7 uomini durante una festa di una confraternita. http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/africa/2014/11/11/in-fuga-dal-sud-sudan-etiopia- terra-promessa_85f6f03e-53e8-473e-938c-e9dd0176d5b5.html
Zhenia Moskalevich
Cari membri del gruppo purtroppo quando il gruppo e stato violato hanno tolto fra l'altro il post fissato in alto con l'elenco informativo. Posto di nuovo intanto l'elenco che mi hanno aiutato a ricuperare gli amici. Se per caso qualcuno ha l'elenco aggiornato prego di contattarmi. Grazie.
CIVIL WAR in UKRAINE (LA GUERRA CIVILE IN UCRAINA)
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WHAT IS REALLY HAPPENING IN THE UKRAINE?
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my JHWH io posso perdonare a Grillo Beppe di avere tradito Giacinto Auriti? certo che no! come posso tollerare la sua ideologia GENDER? lui è andato a mare da solo!
rimuovere immediatamente le iscrizioni: dalle scuole che applicano la ideologia GENDER! Omofobia è dire "mamma e papא" http://www.notizieprovita.it/notizie-dallitalia/omofobia-e-dire-mamma-e-papa/ Anche negli asili comunali di Bari per combattere le discriminazione e l'omofobia sono state cancellate dai moduli d'iscrizione le parola "madre" e padre".Il Forum provinciale delle Associazioni Familiari di Bari ha scritto una lettera di protesta al sindaco Antonio Decaro. Sei un ProVita? Iscriviti Già nel 2010 la precedente Amministrazione aveva firmato un protocollo d'intesa con il Forum che impegnava il Comune alla costruzione di un sistema coerente di politiche familiari: fisco tariffe scuola welfare sanità casa addirittura si prevedeva l'istituzione di una Agenzia per la Famiglia incardinata all'interno dell'amministrazione comunale per il coordinamento delle diverse politiche perché esse fossero davvero family friendly. La richiesta delle associazioni LGBT per le quali "madre e padre" sono espressioni discriminatorie invece è stata immediatamente realizzata. Il Forum invita tutti coloro che iscrivono i bambini a scuola a cancellare "genitore 1 e 2? e a scrivere "madre e padre". http://www.baritoday.it/politica/moduli-iscrizioni-asilo-polemiche-genitore-1-2.html BAU BAU: TU VOI PRENDERE PER MARITO IL QUI PRESENTE BEPPE GRILLO FINChé DIVORZIO CON CAPRA NON VI SEPARI? "BAU BAU" disse la cagna: OK! VI DICHIARO CANILE E MOGLIE! BENEDì CASALEGGIO!
http://www.notizieprovita.it/notizie-dallitalia/movimento-5-stelle-e-la-proposta-del-matrimonio-con-animali/
un cumulo di menzogne: sono i nostri politici crimini abusi imperialismo NATO: satanismo massonerie segrete associazioni: signoraggio bancario rubato perdita di sovranità monetaria noi siamo diventati un crimine assoluto e totale contro la democrazia!
ma per Ue: Merkel è Russia che crea difficoltà http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2014/12/07/ue-merkel-russia-crea-difficolta_2904d654-f5a1-4b7c-bb53-2612fce72630.html
ISRAELE: bene molto bene! IO SAPEVO CHE NOI SAREMMO DOVUTI GIUNGERE QUI: IN QUESTA SITUAZIONE! ] TU ADESSO INIZIA A CONTARE: MENO UNO! [ Salve il tuo blog all'indirizzo http://kinglorenzojhwh.blogspot.com/ è stato esaminato ed è stata verificata la violazione dei nostri Termini di servizio per: SPAM. In accordo con tali termini abbiamo rimosso il blog e l'URL non è più accessibile.
sistema bancario truffa massoni voi siete demoni! Banca di Italia Spa ladri voi avete rubato il futuro! C. S. P. B. Crux Sancti Patris Benedecti. La Croce del Santo Padre Benedetto. C. S. S. M. L. Crux Sacra Sit Mihi Lux. La Croce santa sia la mia Luce. N. D. S. M. D. Non draco sit mihi dux. Non sia il demonio il mio condottiero. BURN! V. R. S. Vadre Retro satana. Allontanati satana! N. S. M. V. Numquam Suade Mihi Vana. Non mi attirare alle vanitא. S. M. Q. L. Sunt Mala Quae Libas. Sono cattive le tue bevande. I.V. B. Ipse Venena Bibas. Bevi tu stesso i tuoi veleni. DRINK YOUR POISON MADE BY YOURSELF! io sono rivestito di Cristo quindi tu non mi convincerai di peccato perché il mio debito è stato pagato! VATTENE SATANA NEL NOME DI GESש!
MY ISRAELE ] [ GOOGLE HA PRETESO: IL CODICE DI VERIFICA PERChé A SUO DIRE: QUESTO MIO Lorenzojhwh UniusREI
ciakillyourtubeximf@gmail.com è STATO ACHERATO DALLA CIA 666 E QUESTO è VERO PERChé QUANDO I SACERDOTI DI SATANA ENTRANO NEL MIO BLOGGER: DISATTIVANO SUBITO LA FUNZIONE: DI: POTER PUBBLICARE PER EMAIL
sistema bancario truffa massoni voi siete demoni! Banca di Italia Spa ladri voi avete rubato il futuro! C. S. P. B. Crux Sancti Patris Benedecti. La Croce del Santo Padre Benedetto. C. S. S. M. L. Crux Sacra Sit Mihi Lux. La Croce santa sia la mia Luce. N. D. S. M. D. Non draco sit mihi dux. Non sia il demonio il mio condottiero. BURN! V. R. S. Vadre Retro satana. Allontanati satana! N. S. M. V. Numquam Suade Mihi Vana. Non mi attirare alle vanitא. S. M. Q. L. Sunt Mala Quae Libas. Sono cattive le tue bevande. I.V. B. Ipse Venena Bibas. Bevi tu stesso i tuoi veleni. DRINK YOUR POISON MADE BY YOURSELF! io sono rivestito di Cristo quindi tu non mi convinceri di peccato perché il mio debito è stato pagato! VATTENE SATANA NEL NOME DI GESù!
burn satana ☦️ shariah ☦️ Allah ☦️ owl ☦️ Marduch burn JaBullOn Baal SpA: burn in Jesus's name, alleluia!
DRINK YOUR POISON MADE BY YOURSELF amen ☦️ alleluia ☦️ #uniusREI #Governor
drink your POISON, made by yourself, amen ] C. S. P. B. Croce del Santo Padre Benedetto C. S. S. M. L.
Croce sacra sii la mia Luce, N. D. S. M. D. Che il dragone non sia il mio duce V. R. S. Vadre Retro satana
Allontanati satana! N. S. M. V.
Non mi persuaderai di cose vane S. M. Q. L.
Ciò che mi offri è cattivo I.V. B. Ipsa Venena Bibas Bevi tu stesso i tuoi veleni.
DRINK YOUR POISON MADE BY YOURSELF: DA UN CIMITERO devono uscire, ed in un cimitero devono entrare: definitivamente! ] Croce del Santo Padre Benedetto. Croce Santa sii la mia Luce
e non sia mai il dragone mio duce. Va indietro satana!
Non mi persuaderai di cose vane. Sono mali le cose che mi offri, bevi tu stesso il tuo veleno. Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo . Amen!
Stato francese Francois Hollande
Sconfitti i taglialingue Magdi Allam è prosciolto "Non è islamofobo". Sconfitti i taglialingue Magdi Allam è prosciolto
"Prosciolto". Vittoria! Per il Consiglio di disciplina dell'Ordine nazionale dei giornalisti non sono colpevole di "islamofobia". È una vittoria della libertà d'espressione promossa coraggiosamente dal Giornale. È una vittoria di tutti gli italiani a cui i taglialingue nostrani ed islamici avrebbero voluto vietare la critica all'islam come religione.
Per ora ho ricevuto ieri per il tramite del mio avvocato Gabriele Gatti solo due righe in stile-telegramma: "Comunicasi che il Consiglio Disciplina Nazionale nella seduta del 10 dicembre 2014 lo ha prosciolto. Segue notifica del provvedimento". È innanzitutto una cocente sconfitta dell'Ordine dei giornalisti e del suo presidente Enzo Iacopino che sono stati costretti ad auto-sconfessarsi dopo aver fatto propria l'accusa di "islamofobia" aggiungendoci altre accuse ridicole come l'aver "violato l'obbligo di esercitare la professione con dignità e decoro" "non aver rispettato la propria reputazione" "aver compromesso la dignità dell'Ordine professionale" "non aver rafforzato il rapporto di fiducia tra la stampa e i lettori".
In questa vicenda che rappresenta un gravissimo attentato alla libertà d'espressione Iacopino farebbe bene a dimettersi. E la smetta di pararsi dietro ai formalismi cercando di far apparire il "Consiglio di disciplina" come un organo autonomo rispetto all'Ordine dei giornalisti. Com'è possibile che sul profilo Facebook dell'avvocato che ha presentato l'esposto e poi il ricorso all'Ordine nazionale presieduto da Iacopino tra gli ultimi 16 post ben 5 sono di Iacopino evidenziati da commenti elogiativi: "Il bellissimo post del presidente dell'Ordine dei Giornalisti" "Ancora una lezione dal presidente dell'Ordine dei Giornalisti" "Leggete questo bello e coraggioso post del presidente dell'Ordine dei Giornalisti"? È solo una coincidenza che nel 2010 Iacopino scrisse la prefazione al libro di Angela Lano "Verso Gaza in diretta dalla Flottila" e sempre lo stesso avvocato dei militanti islamici difese l'autrice in tribunale da chi l'aveva duramente criticata? Il mio proscioglimento è ovviamente una sconfitta per la strategia dei militanti che vorrebbero imporci il divieto assoluto di criticare l'islam Allah il Corano Maometto la sharia il jihad la poligamia le bambine ridotte a schiave sessuali la lapidazione degli adulteri l'impiccagione degli omosessuali la decapitazione degli infedeli e l'uccisione degli apostati così come vorrebbero che accettassimo acriticamente le moschee le scuole coraniche i tribunali sharaitici le banche e gli enti assistenziali islamici.
Lo straordinario risultato dell'Ordine dei giornalisti che si auto-sconfessa si è avuto innanzitutto grazie alla condivisione e solidarietà del direttore Alessandro Sallusti e delle prestigiose firme del Giornale che hanno anche concorso alla scrittura del libro "Non perdiamo la testa. Il dovere di difenderci dalla violenza dell'islam". Importante è stata la solidarietà espressa da giornalisti di diverse testate tra cui Libero Corriere della Sera e Repubblica. Fondamentale è stata la disapprovazione nei confronti di Iacopino espressa da Bruno Tucci ex presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio da Franco Abruzzo ex presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia e dal magistrato Guido Salvini. Determinante è stata la memoria difensiva stesa magistralmente dall'avvocato Gabriele Gatti che ha confutato il fondamento legale del reato di islamofobia ha sostenuto la legittimità della critica alla religione sottolineando che il vilipendio non è assoluto ma in riferimento alle persone che l'articolo 19 della Costituzione non tutela la religione ma la libertà dei singoli di professarla infine ha sottolineato il fatto che l'Ordine dei giornalisti confonde tra il diritto di critica che è assolutamente lecito e il diritto di cronaca che io non ho mai violato. In parallelo Gatti facendo riferimento ai comportamenti dell'avvocato degli islamici che mi ha denunciato ha evidenziato che "sorge il dubbio che la sua battaglia non sia per la legalità ma per eliminare – in senso figurativo – Magdi Cristiano Allam considerato non un avversario bensì un nemico un nemico che non deve parlare".
Dal canto mio che si dimetta o meno Iacopino proseguirò la mia battaglia di civiltà per l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti un residuato del fascismo. Così come proseguirò costi quel che costi la mia missione contro i nostri aspiranti carnefici i taglialingua islamici che vorrebbero ridurre a schiavi di Allah l'intera umanità. Almeno per ora possiamo gridarlo forte: l'islamofobia non passerà! di Magdi Cristiano Allam 14/12/2014
http://www.ioamolitalia.it/editoriale/sconfitti-i-taglialingue-magdi-allam-e-prosciolto--non-e-islamofobo.html
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SALVIAMO GLI ITALIANI
Siamo in guerra. È la terza guerra mondiale. Una guerra finanziaria. Ma anche una guerra relativista. Che sta devastando l'economia reale e ci sta spogliando della certezza di chi siamo. Con l'obiettivo di ridurci a semplici strumenti di produzione e consumo della materialità in un mondo governato dalla dittatura dei poteri imprenditoriali e finanziari nel contesto di una umanità meticcia azzerando le radici le identità i valori le regole e la civiltà.
NO EURO
Liberiamo l'Italia dalla schiavitù dell'euro dall'ingiustizia del signoraggio monetario dall'inganno del debito pubblico creato dalle banche dalla dittatura della finanza speculativa globalizzata. Riscattiamo la sovranità monetaria e nazionalizziamo la Banca Centrale d'Italia. Quindi no all'euro no all'austerità no al Fiscal Compact no al Mes no al Patto di stabilità no al Pareggio di bilancio iscritto nella Costituzione che ci costringono a sottrarre annualmente 75 miliardi di euro dal fabbisogno interno per corrispondere a dei parametri relativi al rapporto deficit-Pil e debito-Pil nonché al pareggio di bilancio privi di fondamento scientifico e sconfessati dall'esperienza.
NO ALLA DITTATURA EUROPEA
Io amo l'Italia è favorevole all'uscita dell'Italia da questa Unione Europea che complice la nostra classe politica ci impone l'80% delle leggi nazionali che sono la semplice trasposizione di direttive e risoluzioni impregnate di relativismo materialismo buonismo soggettivismo giuridico multiculturalismo e islamicamente corretto. In questo contesto lo Stato viene del tutto delegittimato e svuotato della sovranità legislativa e nazionale in aggiunta alla totale perdita della sovranità monetaria.
FEDERALISMO DEI COMUNI AUTONOMI E REPUBBLICA PRESIDENZIALE
Al centro della riforma dello Stato i Comuni autonomi sul piano amministrativo e finanziario uniti da un vincolo confederale che si rapportano direttamente con uno Stato più forte credibile ed efficiente retto da una Repubblica Presidenziale in cui il capo dello Stato eletto direttamente dagli italiani assume il potere esecutivo corrispondendo al capo del Governo. Liberiamo l'Italia dallo Stato padrone-ladrone eliminando gli Enti inutili e onerosi (Senato Regioni Province Municipalizzate Partecipate) e dalla dittatura della partitocrazia consociativa.
Io amo l'Italia vuole la fine dello Stato padrone ladrone vessatorio e corrotto che finisce per diventare il principale nemico dei cittadini delle famiglie delle imprese e delle comunità locali.
COSTITUENTE PER RIFORMARE LO STATO
Sì a una Costituente per la riforma della classe e della cultura politica affinché siano finalizzati a conseguire il bene comune. Liberiamo l'Italia dalla partitocrazia che ha mercificato del potere gestendolo in modo consociativo mettendo al centro i cittadini i valori le regole e il bene comune
TASSA UNICA COMUNALE AL 20%
Tassa unica con una sola aliquota al 20% da corrispondere ai Comuni
Liberiamo l'Italia dal furto legalizzato di uno Stato ladrone e carnefice che ci dissangua con il più alto livello di tassazione al mondo costringendo gli imprenditori all'evasione fiscale e al lavoro nero per poter sopravvivere. Abbattendo drasticamente i costi dello Stato si potrà pervenire ad una tassa unica al 20% da corrispondere ai Comuni che devolveranno una quota allo Stato per la solidarietà e sussidiarietà nazionale.
LO SVILUPPO AGLI IMPRENDITORI
Affidare lo sviluppo e favorire gli imprenditori privati italiani che operano nell'ambito dell'economia reale e reinvestono gli utili in Italia. Mettiamo gli imprenditori nella miglior condizione possibile per svolgere il ruolo di protagonisti dello Sviluppo. Liberiamo l'Italia dalla catastrofe dello Stato-imprenditore che ha dilapidato il denaro pubblico vessato i cittadini offerto servizi inadeguati. Tuteliamo le imprese e i prodotti italiani in Italia e nel mondo.
TURISMO TERRA TECNOLOGIA
Liberiamo l'Italia dalla gabbia ideologica della competizione globalizzata e investiamo nel patrimonio ambientale culturale e umano
AUTONOMIA ENERGETICA E ALIMENTARE
Indipendenza energetica investendo nelle fonti energetiche pulite sicure e rinnovabili compreso il riciclaggio dei rifiuti e nel trasporto non inquinante economico sicuro ed efficiente. Liberiamo l'Italia dalla schiavitù del petrolio e del gas che inquinano l'ambiente e nuocciono alla salute. Liberiamo l'Italia dai poteri automobilistici e petroliferi forti Fiat ed Eni in testa che hanno lucrato alle spalle degli italiani congestionato le città inquinato l'ambiente e peggiorato la qualità della vita
TUTELA E MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO NAZIONALE
Un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio nazionale è l'investimento migliore per tutelare e valorizzare il nostro principale patrimonio l'ambiente che custodisce il nostro ineguagliabile patrimonio culturale e accoglie il patrimonio umano che ha espresso eccellenze in tutte le attività. E' questo il nostro nuovo Piano Marshall capace di favorire la piena occupazione e stabilità lavorativa
LAVORO PER TUTTI = DOVERE PER TUTTI
In Italia è possibile conseguire il traguardo della piena occupazione affermando il principio che il lavoro è un dovere prima ancora di essere un diritto e che ad ogni compenso deve corrispondere una prestazione lavorativa. Il lavoro per tutti diventerà realtà quando corrisponderà al dovere per tutti. Liberiamo l'Italia dalla cultura sindacale che predica il diritto al lavoro e produce disoccupazione.
PIU' FIGLI ITALIANI
Liberiamo l'Italia dal suicidio-omicidio demografico promuovendo la famiglia naturale dalla deriva del relativismo sostenendo la maternità attraverso congrui sussidi e agevolazioni riconoscendo il valore economico del lavoro domestico favorendo la natalità degli italiani e diffondendo la cultura della vita.
SCUOLA CHE GARANTISCE IL LAVORO
La riforma della scuola che renda i giovani "Protagonisti del presente". Liberiamo l'Italia dalla cultura dell'istruzione statalista relativista buonista che sforna diplomati incompetenti irresponsabili e disoccupati
DIGNITA' AD ANZIANI DISABILI AMMALATI
Una riforma della Sanità pubblica che garantisce il diritto alla salute di tutti mantiene la Tessera sanitaria per tutti è regolamentata dallo Stato e gestita dagli imprenditori privati. Liberiamo l'Italia dalla malasanità che danneggia la salute e sperpera i soldi dei cittadini
LAVORO CASA SCUOLA PENSIONI SUSSIDI: PRIORITA' AGLI ITALIANI
Prima gli italiani nell'assegnazione di posti di lavoro case popolari scuole pensioni e sussidi sociali. Affermiamo con orgoglio il principio che gli italiani hanno il diritto di godere di una vita dignitosa nella nostra "casa comune"
GRATIS RICICLAGGIO RIFIUTI URBANI ACQUA CORRENTE POTABILE AMBIENTE PULITO COPERTURA WI-FI
Disponibilità gratuita di acqua potabile ambiente pulito e copertura rete Internet in quanto servizi vitali
LA RESPONSABILITA' CIVILE E PENALE DEI MAGISTRATI
La legge deve essere uguale per tutti compresi i magistrati che al pari di tutti i cittadini devono avere la responsabilità civile e penale per gli atti commessi nell'esercizio della loro funzione. Vogliamo una Giustizia indipendente che non si sostituisca né al potere politico né al potere legislativo. Liberiamo l'Italia dalla dittatura della magistratura golpista che cambia i governi a suon di dossier-bomba ad orologeria e del linciaggio mediatico
INFORMAZIONE CORRETTA E RESPONSABILE
Liberiamo l'Italia da un sistema della comunicazione che mistifica la realtà favorisce il degrado sociale e pratica il linciaggio mediatico degli imputati
PRIORITA' ALLA SICUREZZA DELLO STATO
Priorità alla sicurezza dello Stato. Concentriamo le risorse nell'efficienza delle forze dell'ordine per fronteggiare le minacce interne. Razionalizzare l'organizzazione delle Forze Armate finalizzandole alla difesa della frontiera nazionale. Liberiamo l'Italia dagli oneri delle missioni internazionali infruttuose e salviamo la vita dei nostri militari inutilmente a rischio
STOP ALL'IMMIGRAZIONE
Liberiamo l'Italia dall'ideologia del buonismo che lede i nostri interessi e affermiamo una politica dell'integrazione con regole precise finalizzate al bene comune. Diamo vita a un nuovo Ministero dell'Identità nazionale Cittadinanza Integrazione e Cooperazione allo Sviluppo
NO MOSCHEE
Stop alla costruzione di nuove moschee per salvaguardare la nostra civiltà laica e liberale dalla minaccia islamica. Liberiamo l'Italia dall'ideologia del relativismo e prendiamo atto che pur nel rispetto dei musulmani come persone dobbiamo difenderci dall'islam in quanto religione incompatibile con la nostra civiltà
Io amo l'Italia vuole un'immigrazione regolamentata sulla base delle nostre necessità effettive degli oneri economici e sociali sostenibili della condivisione da parte degli immigrati dei valori assoluti e universali della sacralità della vita della pari dignità tra uomo e donna della libertà di scelta compresa la libertà religiosa del rispetto delle regole della civile convivenza che si sostanziano di diritti e doveri.
Io amo l'Italia s'impegna a far rispettare la legge anche nei confronti dei clandestini e degli irregolari che tentano di entrare o risiedono comunque in Italia in modo illegale decretando l'immediata espulsione come sanzione per il reato di tentativo di ingresso illegale o di soggiorno illegale. La legge deve essere uguale per tutti quindi anche per loro.
Io amo l'Italia riconosce sostiene ed è orgogliosa della verità storica delle radici giudaico-cristiane che unitamente all'eredità della filosofia greca e del diritto romano al contributo del pensiero illuminista e della cultura umanista hanno consentito l'affermazione della civiltà laica e liberale dell'Europa.
Consideriamo una minaccia alla nostra civiltà laica e liberale l'avvento al potere di regimi integralisti estremisti e terroristi islamici sulla sponda meridionale ed orientale del Mediterraneo in aggiunta alla diffusione del radicalismo islamico nel cuore dell'Europa forte di una fitta rete di moschee scuole coraniche enti assistenziali e finanziari islamici tribunali che emettono sentenze sulla base della sharia la legge coranica.
Nel doveroso rispetto da parte delle autorità politiche della libertà di coscienza di ciascun individuo Io amo l'Italia difende il principio di territorialità della legge senza concessioni all'ideologia del multiculturalismo e senza deroga alcuna verso atti usi e costumi degli immigrati e degli autoctoni convertiti nel nome del rispetto di vere o presunte specificità religiosi o culturali che devono uniformarsi alla legislazione vigente italiana al pari degli autoctoni.
Io amo l'Italia nella convinzione che i musulmani come persone debbano essere rispettati e amati come qualsiasi altra persona sostiene tuttavia che noi italiani non possiamo e non dobbiamo rinunciare al diritto-dovere di usare la ragione per entrare nel merito dei contenuti del Corano del pensiero e della vita di Maometto della sharia ovvero dei pilastri dell'islam prendendo atto che i musulmani come persone possono essere moderati ma che l'islam come religione non è affatto moderata perché oggettivamente risulta in flagrante contraddizione con i diritti fondamentali della persona internazionalmente riconosciuti.
Io amo l'Italia vuole il blocco nella costruzione di nuove moschee in Italia nonché l'accertamento che le moschee esistenti operino nel pieno rispetto delle nostre leggi nella condivisione dei valori non negoziabili alla vita alla dignità e alla libertà religiosa. In ogni caso la presenza di una nuova moschea non potrà avverarsi senza il consenso della cittadinanza residente attraverso l'istituto democratico del referendum.
Io amo l'Italia afferma in particolare il divieto assoluto di legittimare la sharia di promuovere e consentire l'applicazione nel territorio nazionale del diritto islamico in quanto suscettibile di attentare ai valori fondanti dell'Ordinamento italiano a partire dalla sacralità della vita di tutti ai principi della libertà di scelta religiosa compresa la libertà di un musulmano di convertirsi ad altra religione o credo senza essere automaticamente condannato a morte per apostasia e della pari dignità tra l'uomo e la donna di fronte alla legge riconosciuti dalle tradizioni giuridiche occidentali. Al riguardo Io amo l'Italia chiede l'immediata abrogazione per legge dell'obbligo prescritto dai Paesi musulmani della conversione all'islam del cittadino italiano che vuole sposare una immigrata musulmana.
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La libertà religiosa nel mondo islamico. I casi di Marocco e Tunisia
Islam-s Newsletter
L'intellettuale tunisino Mohammed Charfi nel suo saggio Islam et liberté. Le malentendu historique commentando il versetto 256 della sura coranica La vacca che recita "Non c'è costrizione nella fede"[1] ha scritto:
"Con parole divine così chiare ci si sarebbe aspettati che gli ulema costruissero una bella teoria della libertà di coscienza. Ma così non è stato. Al contrario ci hanno trasmesso una serie di regole che attentano alla libertà di coscienza sia dei musulmani che delle genti del Libro e degli altri."[2]
Dopo avere ribadito che il diritto islamico è un'elaborazione umana una codifica nei secoli delle fonti del diritto ovvero del Corano e della Tradizione Charfi conclude che "per numerosi aspetti la sharia è stata costruita dagli uomini contro i principi coranici"[3]. Quanto alla libertà di culto sottolinea che "lo statuto islamico delle minoranze è complesso. E' fatto di tolleranza notevole per l'epoca e di discriminazioni inaccettabili oggi"[4]. Viene ribadita la triste condizione dei copti in Egitto che pur essendo presenti sul territorio da ben quattordici secoli prima della conquista islamica si vedono attualmente costretti ad abbandonare il paese in quanto vittime di una persecuzione continua[5]. Ultimo ma non meno importante Charfi denuncia che "l'idea più disastrosa che hanno avuto gli ulema la loro invenzione più orribile e che è oggi la principale tara della sharia è quella di avere eretto l'apostasia a infrazione punita con la punizione estrema la pena di morte."[6]
Ne consegue che nel mondo islamico la questione della libertà religiosa costituisca uno degli argomenti dirimenti nel dibattito circa il rapporto tra l'islam e i diritti umani. Sin dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948 la libertà religiosa ha rappresentato uno degli scogli principali per la ratifica del documento da parte degli Stati a maggioranza islamica.
L'articolo 18 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo afferma che "ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo e la libertà di manifestare isolatamente o in comune e sia in pubblico che in privato la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento nelle pratiche nel culto e nell'osservanza dei riti."
Ebbene già nel 1948 l'Arabia Saudita non aderì alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo ritenendola per molti aspetti in contrasto con i dettami dell'islam. Le motivazioni ufficiali di tale rifiuto sono state raccolte in un Memorandum del governo saudita dal quale emerge una posizione ultra-conservatrice nel rifiutare l'adesione al documento internazionale:
"Il diniego da parte del nostro stato non significa affatto indifferenza nei riguardi degli obiettivi che questi documenti [cioè le carte internazionali] si propongono di perseguire cioè la dignità dell'uomo [...] il nostro rifiuto significa piuttosto la volontà irremovibile di proteggere garantire e salvaguardare la dignità dell'uomo [...] in virtù del dogma islamico rivelato da Dio e non in virtù di legislazioni ispirate da considerazioni materialiste e perciò soggette a continui cambiamenti"[7].
A queste obiezioni di fondo seguono poi tre riserve specifiche che giustificano ulteriormente il rifiuto. Nella fattispecie si esprime il diniego del Regno Saudita ad ammettere il matrimonio della donna musulmana con il non musulmano ad ammettere la possibilità per il musulmano di cambiare religione ovvero di riconoscere il diritto alla libertà di coscienza e ad ammettere la liceità dei sindacati per i lavoratori. Due riserve su tre riguardano la libertà di religione. Inoltre la prima conferma quanto sostenuto da Ann Elizabeth Meyer ovvero che nel mondo islamico "le questioni relative alla libertà religiosa e quelle relative alla condizione della donna sono strettamente connesse"[8].
Nella stessa circostanza anche l'Egitto e altri paesi arabi espressero riserve riguardo agli articoli concernenti la libertà di religione e di coscienza e alla libertà di matrimonio indipendentemente dall'appartenenza religiosa sulla base del fatto che erano in contrasto con la sharia.
In seguito nel 1990 al Cairo la XIX Conferenza islamica dei ministri degli Esteri ha approvato quella che è nota come la Dichiarazione del Cairo sui Diritti Umani nell'islam[9]. Qui all'articolo 1.a si legge quanto segue:
"Tutti gli esseri umani formano una famiglia i cui membri sono uniti dalla sottomissione a Dio e dal fatto di essere tutti discendenti di Adamo. Tutti gli uomini sono uguali dal punto di vista della dignità umana e dell'adempimento dei doveri e delle responsabilità senza alcuna discriminazione di razza colore lingua sesso religione appartenenza politica condizione sociale o altro. La vera fede garantisce un accrescimento di tale dignità sulla via dell'umana perfezione."
Apparentemente viene garantita la libertà di culto tuttavia all'articolo 10 si afferma che "l'islam è la religione naturale dell'uomo. Non è lecito sottoporre quest'ultimo a una qualsivoglia forma di pressione o approfittare della sua eventuale povertà o ignoranza per convertirlo a un'altra religione o all'ateismo" negando quindi la possibilità di conversione.
Ebbene il 30 giugno 2000 le nazioni dell'Organizzazione della Conferenza Islamica che di recente ha cambiato la propria denominazione in Organizzazione per la Cooperazione Islamica hanno ufficialmente deciso di ratificare la Dichiarazione del Cairo.
Le critiche mosse al documento soprattutto per quanto concerne la questione della libertà religiosa hanno spinto all'elaborazione nel 1994 della Carta Araba dei Diritti dell'Uomo della Lega degli Stati Arabi[10] dove l'articolo 2 ricalcando l'articolo 1 della Dichiarazione del Cairo recita:
"Tutti gli Stati firmatari della presente Carta s'impegnano a garantire a ogni persona che si trovi sul loro territorio e sottoposta alla loro autorità di godere di tutti i diritti e libertà indicati in questa Carta senza distinzione di razza di colore di sesso di lingua di religione di opinione politica di origine nazionale o sociale di ricchezza di nascita o di altra condizione senza nessuna discriminazione tra uomini e donne."
Negli articoli seguenti per la precisione agli articoli 26 e 27 si dettagliano maggiormente le posizioni circa la libertà di religione:
"Art. 26. È garantita la libertà di credo pensiero e opinione a tutti gli individui.
Art. 27. Ogni individuo qualunque sia la religione a cui appartiene ha il diritto di praticare i propri riti religiosi; inoltre ha il diritto di esprimere il proprio pensiero con la parola con la pratica o con l'insegnamento senza pregiudizio dei diritti altrui; non potranno essere poste restrizioni alla libertà di credo di pensiero e di opinione se non sono previste dalla legge."
E' evidente che essendo la maggior parte dei paesi membri della Lega araba[11] membri al contempo dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica[12] ci si trova innanzi a una sorta di schizofrenia che vede queste nazioni oscillare tra l'adesione a una organizzazione internazionale che fa prevalere l'islamicità e l'adesione all'organismo internazionale fautore dell'arabicità. La stessa schizofrenia è quella si osserva negli stessi paesi nel momento in cui tendono a una laicizzazione o a un adeguamento alle convenzioni internazionali sui diritti dell'uomo pur desiderando non venire meno ai precetti islamici[13].
La scelta di analizzare la libertà religiosa in Marocco e Tunisia è dovuta a due ragioni principali. La prima risiede nel fatto che si tratta di due paesi della sponda sud del Mediterraneo che rappresentano modalità diverse di coniugare l'islam religione di Stato con la necessità di legiferare nel senso moderno del termine. La seconda ragione è legata al fatto che sono i primi due paesi a maggioranza islamica da cui provengono gli immigrati residenti in Italia. In base ai dati del bilancio demografico nazionale stilato dall'Istat al 31 dicembre 2009 risultano residenti nel nostro paese 431.529 marocchini e 103.678 tunisini [14].
E' universalmente ammesso che l'islam non è una realtà omogenea non è un monolite. Gli effetti di sostrato l'appartenenza a diverse scuole del diritto islamico ma soprattutto la mancanza di un'Autorità che conferisca una lettura univoca delle fonti della religione islamica fanno sì che l'approccio alla religione sia dal punto di vista del culto personale sia dal punto di vista ufficiale differisca totalmente da un paese all'altro[15].
Come si è già avuto modo di affermare Marocco e Tunisia sono realtà sostanzialmente diverse anche se le costituzioni di entrambi paesi dichiarano l'islam religione di Stato. E' comunque lecito domandarsi fino a che punto un riconoscimento costituzionale dell'islam abbia significato pratico e non rappresenti soltanto un vuoto dogma programmatico. Ciononostante l'ancoraggio alla dogmatica islamica in una costituzione significa quantomeno un preciso obbligo del potere politico a non opporsi in modo eclatante ai principi dell'islam. Sulla scia comunque della sempre maggior reislamizzazione dell'area i principi costituzionali relativi all'islam acquistano tuttavia una nuova dimensione e all'islam spetta un peso maggiore in tutti gli ambiti della vita.
In Marocco il legame con l'islam non è solo costituzionale. Dal 1957 è una monarchia il cui sovrano Mohammed VI al pari di Abd Allah II di Giordania vanta una discendenza diretta da Maometto. Il monarca marocchino si fregia inoltre del titolo di amir al-mu'minin ovvero "principe dei credenti" che in base all'articolo 41 della nuova costituzione "veglia al rispetto dell'islam. E' garante del libero esercizio dei culti. Presiede il Consiglio superiore degli ulema incaricato di studiare le questioni che gli vengono sottoposte […] sulla base dei principi dei precetti e dei disegni tolleranti dell'islam."[16] L'islam ha quindi in Marocco un garante nella persona del monarca.
Per venire alla questione della libertà religiosa all'articolo 3 della nuova costituzione si dichiara che "l'islam è la religione di Stato che garantisce a tutti il libero esercizio dei culti". Ebbene in Marocco attualmente la popolazione è rappresentata al 987% da musulmani all'11% da cristiani e allo 02% da ebrei[17]. A riguardo di quest'ultima comunità vale la pena ricordare che viene persino menzionata nel Preambolo laddove si afferma che l'unità dello Stato del Marocco è "nutrita e arricchita dagli affluenti africano andaluso ebraico e mediterraneo" a ribadire l'appartenenza della cultura ebraica al sostrato marocchino. Non a caso anche nel Codice della Famiglia riformato nel 2004 si dichiara all'articolo 2 che "i marocchini di confessione ebraica sono sottomessi alle regole dello Statuto personale ebraico marocchino"[18].
Nello stesso articolo si sottolinea – ai punti 3 e 4 – che i dettami enunciati si applicano "a qualsiasi relazione tra due persone qualora una delle due sia marocchina" e "a qualsiasi relazione tra due persone di nazionalità marocchina qualora una delle due sia musulmana". Evidenziando quindi che pur garantendo il libero esercizio dei culti il Regno del Marocco in presenza di due cittadini marocchini di fede diversa privilegia quello di fede musulmana. In base a questa logica lo stesso Codice al Capitolo II relativo agli "Impedimenti temporanei" al matrimonio al punto 4 dell'articolo 39 vieta "il matrimonio di una musulmana con un non musulmano e il matrimonio di un musulmano con una non musulmana a meno che non appartenga alle Genti del libro". Questo punto è all'origine di numerosi casi nel nostro paese di donne marocchine che volendo contrarre un matrimonio civile con un cittadino italiano si sono viste negare il nullaosta dal proprio consolato in mancanza di un certificato di conversione all'islam del futuro marito[19].
Un ulteriore contributo nello studio della libertà religiosa in Marocco proviene dal Codice penale di questo paese. Dagli articoli 220 e 222 si evince che l'affermazione costituzionale della libertà dei culti è limitata alla componente musulmana della popolazione. L'articolo 220 esordisce in modo generico quando recita:
"Chiunque tramite violenza o minacce ha costretto o ha impedito a più persone l'esercizio di un culto o d'assistere all'esercizio di questo culto è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con un'ammenda da 200 a 500 dirham."
Ma poi prosegue vietando ogni sorta di proselitismo diretto o indiretto:
"E' punito con la stessa pena chiunque utilizzi dei mezzi di seduzione con lo scopo di fare vacillare la fede di un musulmano o di convertirlo a un'altra religione sia sfruttandone la debolezza o i bisogni sia utilizzando a questo fine gli istituti d'insegnamento di salute asili o orfanotrofi. In caso di condanna la chiusura dell'istituto che è stato utilizzato per commettere il reato può essere ordinata sia definitivamente sia per una durata che non può superare i tre anni."
Il Rapporto 2010 sulla Libertà religiosa nel mondo elenca infatti un numero significativo di espulsioni di religiosi dal Marocco: il 29 marzo 2009 quando cinque missionari evangelici sono stati interrogati ed espulsi; il 4 dicembre 2009 l'arresto di 17 cristiani marocchini e stranieri accusati di avere svolto attività di evangelizzazione; il 5 febbraio 2010 è stato espulso un missionario evangelico e nel marzo dello stesso anno decine di cristiani sono stati espulsi.[20] Nell'ottobre 2008 è stato tra l'altro pubblicato un elenco di "nemici dell'islam moderato" da parte dell'istituzione religiosa Dar al-hadith al-hassaniyya su richiesta del sovrano Mohammed VI. Tra i nemici figurano sciiti salafiti atei cristiani evangelici[21].
Concerne invece più da vicino la libertà religiosa dei musulmani stessi l'articolo 222 del Codice penale in cui si legge: "Colui che è notoriamente conosciuto per la sua appartenenza alla religione musulmana rompe ostensibilmente il digiuno in un luogo pubblico nel periodo del ramadan senza motivo ammesso da questa religione è punito con la reclusione da sei mesi e un'ammenda da 12 a 120 dirham."
Quindi non viene ammessa per il cittadino marocchino nato da padre musulmano la possibilità di essere laico e quindi di non praticare un obbligo rituale.
In Tunisia invece il tentativo di elaborare una legislazione laica seppur in conformità con l'islam viene attuato con un relativo successo dal fondatore della Tunisia moderna Habib Bourguiba. Nel 1956 fu promulgata la nuova costituzione in cui all'articolo 1 si dichiarava che "la Tunisia è uno Stato libero indipendente e sovrano: la sua religione è l'islam la sua lingua è l'arabo e il suo regime è la repubblica" e all'articolo 5 che "la Repubblica tunisina garantisce le libertà fondamentali e i diritti dell'uomo nella loro accezione globale complementare e interdipendente. La Repubblica tunisina ha per fondamento i principi dello Stato di diritto e del pluralismo e opera per la dignità dell'uomo e lo sviluppo della sua personalità. […] La Repubblica tunisina garantisce l'inviolabilità della persona umana e la libertà di coscienza e protegge il libero esercizio dei culti a patto che non turbi l'ordine pubblico."[22] Ciononostante l'articolo 38 prevede che la religione del Presidente della Repubblica tunisina debba essere musulmano[23].
Forse è l'estrema laicità imposta sia da Bourguiba che da Ben Ali la ragione per cui la Tunisia presenta una situazione apparentemente migliore rispetto ad altri paesi islamici in generale e al Marocco in particolare sulla tematica della libertà religiosa. Sebbene in linea di principio non sia possibile per un tunisino diventare cristiano – così come di fatto non lo è per nessun musulmano – si assiste ultimamente ad alcune conversioni tra i tunisini non di origine straniera[24]. L'International Religious Freedom Report. July-December 2010 del Dipartimento di Stato americano riferisce comunque che "mentre il governo non proibisce la conversione dall'islam a un'altra religione né richiede la registrazione della conversione gli ufficiali occasionalmente discriminano i convertiti dall'islam".[25] Lo stesso Rapporto ricorda che sebbene gli appartenenti alla setta Bahai siano considerati eretici in seno all'islam e vengano perseguitati in Iran e fortemente discriminati in Egitto[26] la Tunisia ne consente la pratica e autorizza l'organizzazione di incontri privati tra i seguaci. Per quanto riguarda la comunità ebraica il governo tunisino pre-rivoluzionario non solo consentiva la libertà di culto ma ne stipendiava il Rabbino capo.
A partire dal gennaio 2011 ovvero dalla fuga di Ben Ali a seguito della Rivoluzione dei gelsomini la situazione tunisina risulta critica. Il rientro nel paese dei principali esponenti legati all'estremismo islamico banditi dal precedente regime ha già fatto sentire le proprie conseguenze. Il 26 giugno scorso un centinaio di estremisti islamici ha tentato di bloccare la proiezione del film-documentario sul radicalismo islamico Ni Allah ni maitre della regista tunisina dichiaratamente atea Nadia El Fani presso il cinema AfricArt di Tunisi. Gli slogan dei manifestanti erano inequivocabili: 'La Tunisia è uno Stato islamico' oppure 'Allahu Akbar'. Inoltre la trentina di salafiti arrestati durante i tumulti è stata ben presto rilasciati. Ironia della sorte sarà invece Nadia El Fani a dovere comparire davanti alla giustizia.
L'avvocato tunisino Monaem Turki unitamente ad altri due colleghi ha chiesto di avviare un'inchiesta contro la regista al fine di impedire la proiezione della pellicola in Tunisia in quanto blasfema e contro i valori islamici. Il 13 luglio la procura della Repubblica presso il tribunale di prima istanza di Tunisi ha purtroppo confermato l'apertura di un'inchiesta nei confronti della El Fani.
In un comunicato reso pubblico l'8 luglio scorso il Ministero della Cultura tunisino presieduto dall'accademico Ezzeddine Beschaouch aveva tenuto a precisare che "il film non ha ricevuto alcuna sovvenzione statale né prima né dopo la rivoluzione" del gelsomino. Il documento ricorda altresì alle persone preposte di "verificare ogni informazione prima di diffonderla per evitare qualsiasi provocazione e turbamento nell'opinione pubblica." [27]
Il simbolo del riformismo laico di Habib Bourguiba è comunque senza dubbio il Codice dello Statuto personale varato anch'esso nel 1956. Qui la sezione dedicata al matrimonio non prevede come impedimento il caso di un marito non musulmano quindi lo Stato tunisino non dovrebbe richiedere la conversione all'islam del futuro sposo.[28] Tuttavia alcuni giuristi tunisini sostengono che l'impedimento esista e sia contenuta dall'articolo 5 in cui si afferma che "i due futuri sposi non si devono trovare in uno dei casi di impedimento previsti dalla legge". Ebbene l'espressione nel testo arabo che si riferisce agli "impedimenti previsti dalla legge" è "mawani' al-shar'iyya". L'aggettivo shar'iyya può essere interpretato sia come "previsti dalla legge" intesa come legge dello Stato sia come "legge divina" che in arabo è per l'appunto shari'a.[29] L'ultima interpretazione viene privilegiata poiché tutte le scuole giuridiche islamiche sia sunnite che sciite sono unanimi nel proibire questo tipo di unione poiché il divieto proviene da una prescrizione coranica esplicita: "Non sposate donne idolatre finché non abbiano creduto è meglio una schiava credente di una sposa idolatra anche se vi piace e non date donne credenti in spose a degli idolatri finché essi non abbiano creduto è meglio lo schiavo credente di uno sposo idolatra anche se vi piace."[30]
Nel 1962 una circolare del Segretario di Stato all'Interno ma soprattutto la circolare 660 del 19 ottobre1973 del Ministero della Giustizia ricordavano agli ufficiali dello stato civile il divieto di matrimonio tra una musulmana e un non musulmano. Quest'ultima circolare insiste sulla nullità di questo tipo di matrimonio a meno che il futuro marito non si converta all'islam. Le due circolari hanno fatto sì che non solo in Tunisia ma anche all'estero una tunisina si veda negato il nullaosta al matrimonio civile dal proprio consolato qualora il futuro coniuge non si converta all'islam[31].
Il dibattito sulla libertà religiosa è ancora aperto e acceso in tutto il mondo islamico e probabilmente non si esaurirà facilmente a causa della già menzionata mancanza di autorità centrale nell'islam e di una interpretazione ufficiale e univoca del testo coranico e della Tradizione. La speranza è quella di vedere prevalere nel lungo periodo interpretazioni illuminate dell'islam come quelle di Mohammed Charfi citato all'inizio del presente articolo.
[1]Tutte le citazioni coraniche in questo articolo sono tratte da Il Corano a cura di Alberto Ventura traduzione di Ida Zilio-Grandi Mondadori Milano 2010.
[2] Mohammed Charfi Islam et liberté. Le malentendu historique Casbah Editions Algeri 2000 71.
[3] Ibid. 73.
[4] Ibid. 74.
[5] Si vedano a riguardo la denuncia dell'intellettuale egiziano Tarek Heggy nel suo celebre articolo "Se fossi copto" in Tarek Heggy Le prigioni della mente araba a cura di Valentina Colombo Marietti Milano; Libertà religiosa nel mondo. Rapporto 2010 Aiuto alla Chiesa che Soffre Roma 2010 173-179.
[6] Mohammed Charfi op.cit. 76.
[7] Citazione tratta da Andrea Pacini (a cura di) L'islam e il dibattito sui diritti dell'uomo Edizioni Fondazione Giovanni Agnelli Torino 1998 8; per il testo completo del Memorandum saudita si veda idem 33-52.
[8] Ann Elizabeth Meyer Islam and Human Rights. Tradition and Politics Westview Press Oxford 2007 174.
[9] Il testo integrale in italiano della Dichiarazione si trova in Andrea Pacini (a cura di) op.cit. 221-228.
[10] Per il testo integrale in italiano della Carta si veda Andrea Pacini (a cura di) op.cit. 229-236.
[11] Gli Stati membri della Lega Araba sono i seguenti: Giordania Emirati Arabi: Bahrein Tunisia Algeria Gibuti Arabia Saudita Sudan Siria Somalia Iraq Oman Palestina Qatar Comore Kuwait Libano Libia Egitto Marocco Mauritania Yemen.
[12] Gli Stati membri dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica sono i seguenti: Afghanistan Albania Algeria Arabia Saudita Autorità Nazionale Palestinese Azerbaigian Bahrain Bangladesh Benin Brunei Burkina Faso Camerun Ciad Comore Costa d'Avorio Egitto Emirati Arabi Uniti Gibuti Gabon Gambia Giordania Guinea Guinea-Bissau Guyana Indonesia Iran Iraq Kazakistan Kuwait Kirghizistan Libano Libia Malesia Maldive Mali Marocco Mauritania Mozambico Niger Nigeria Oman Pakistan Qatar Senegal Sierra Leone Siria Somalia Sudan Suriname Tagikistan Togo Tunisia Turchia Turkmenistan Uganda Uzbekistan Yemen.
[13] Si veda a riguardo il fondamentale saggio Mohamed-Chérif Ferjani Islamisme laicité et droits de l'homme L'Harmattan Parigi 1991.
[14] Si vedano i dati generali al link http://demo.istat.it/str2009/index.html
[15] Sulla poliedricità e sulle divisioni interne dell'islam si veda Henri Laoust Gli scismi dell'islam nuova edizione a cura di Valentina Colombo ECIG Genova 2002.
[16] Per il testo integrale in francese della nuova costituzione approvata da un referendum popolare nel 2011 si veda http://www.maroc.ma/NR/rdonlyres/2298ADD6-703C-471E-B924-A5E4F396FEA2/0/TexteintégralduprojetdenouvelleConstitution.pdf
[17] I dati sono tratti dal CIA World Factbook aggiornato all'agosto 2011 si veda https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/mo.html
[18] Per il testo integrale in francese del Codice della Famiglia marocchino si veda http://www.justice.gov.ma/MOUDAWANA/Codefamille.pdf
[19] Uno dei casi più recenti è avvenuto a Laives in provincia di Bolzano dove in seguito la coppia solo grazie all'aiuto di un avvocato ha ottenuto dal Tribunale di Bolzano l'autorizzazione a procedere al matrimonio senza nullaosta del consolato. Si veda http://archiviostorico.corriere.it/2010/giugno/21/Non_converte_all_Islam_Comune_co_8_100621019.shtml
[20] Libertà religiosa nel mondo. Rapporto 2010 Aiuto alla Chiesa che Soffre Roma 2010 347-349.
[21] Ibid. 348.
[22] Per il testo della Costituzione tunisina in francese si veda http://www.jurisitetunisie.com/tunisie/codes/constitution/menup.html.
[23] Parimenti alla costituzione della laica Siria che all'articolo 3 dichiara che "La religione del Presidente deve essere l'islam. La sharia è una fonte principale della legge."
[24] Libertà religiosa op.cit. 506.
[25] http://www.state.gov/documents/organization/171746.pdf
[26] Sulla condizione dei Bahai in Egitto e Iran si veda Valentina Colombo "Bahai" in Islam. Istruzioni per l'uso Mondadori Milano 59-61.
[27] Per i dettagli del caso si veda Valentina Colombo "Addio ai Gelsomini. Inizia dai film la censura salafita in Tunisia" L'Occidentale 24 luglio 2011 http://www.loccidentale.it/node/108162
[28] Si veda per la sezione relativa al matrimonio http://www.jurisitetunisie.com/tunisie/codes/csp/Csp1020.htm.
[29] Sul dibattito in Tunisia circa l'interpretazione dell'articolo del Codice dello Statuto personale si vedano Hafidha Chekir Le statut des femmes entre les textes et les résistances. Le cas de la Tunisie Chama Tunisi 2000; Lynn Welchman Women and Muslim Family Laws in Arab States Amsterdam University Press Amsterdam 2007 46-48.
[30] Corano II 221.
[31] Uno dei casi di cui si è più parlato è quello di Sallouha Khalfallah e Luigi Dal Marro malato terminale al quale era stato chiesto di convertirsi in Tunisia si veda l'articolo di Magdi Allam "Amo una musulmana ma mi impediscono di sposarla" Corriere della Sera 29 giugno 2004 http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/06_Giugno/29/allam.shtml.
di Valentina Colombo 08/06/2012
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L'Egitto mette fuorilegge i Fratelli Musulmani in quanto "organizzazione terroristica". Ma l'Occidente li sostiene nonostante il massacro di civili L'Egitto mette fuorilegge i Fratelli Musulmani in quanto
(www.lanuovabq.it) - Il 25 dicembre 2013 il Consiglio dei Ministri egiziano ha dichiarato ufficialmente i Fratelli musulmani "un'organizzazione terroristica". Ad accelerare la decisione del governo l'attentato a un edificio della polizia nella città di Mansoura avvenuto la Vigilia di Natale. Il contenuto del comunicato illustra chiaramente le motivazioni che affondano le radici nella storia contemporanea dell'Egitto: "L'intero territorio egiziano dal profondo Nord al profondo Sud è stato sconvolto all'alba di martedì 24 dicembre 2013 dall'atroce crimine commesso dal movimento dei Fratelli musulmani che ha causato l'esplosione di un edificio della sicurezza nella regione di Dahqaliya provocando sedici martiri e più di centotrenta feriti la maggior parte dei quali coraggiosi poliziotti egiziani e i restanti pacifici cittadini di Mansoura. Tutto questo è avvenuto in un contesto che ha assistito all'ascesa pericolosa della violenza del movimento [dei Fratelli musulmani] contro l'Egitto e gli egiziani. Questo è avvenuto a seguito di una dichiarazione esplicita della Fratellanza in base alla quale avrebbe continuato come sempre a ricorrere solo alla violenza per realizzare i propri fini a partire dalla uccisione del Primo Ministro Mahmud Fahmi al-Nuqrashi e l'omicidio del giudice al-Khazandar negli anni Quaranta del secolo scorso sino agli eventi del 2012 e i crimini commessi in piazza Rabia al-Adawiyya passando per le azioni punitive nei confronti dei membri che abbandonavano il movimento per il tentato omicidio del presidente Gamal Abd al-Nasser negli anni Cinquanta l'uccisione dello shaykh al-Dhahabi e del presidente Anwar al-Sadat negli anni Settanta e Ottanta. A tutto ciò si aggiunge la messa al rogo delle chiese che ha caratterizzato la vita del movimento. Il movimento ha superato ogni limite immaginabile con l'attentato di ieri a al-Mansoura poiché si è trattato di un tentativo triste di riportare indietro il tempo e di fermare il cammino del popolo egiziano verso la costruzione di uno Stato libero democratico in cui regnano la giustizia sociale e la generosità umana a partire dal referendum per la costituzione che è alla base di questo nuovo Stato che annuncia in modo definitivo la fine del passato oscuro e orribile che rappresenta la prima fase della roadmap che condurrà il nostro popolo e il governo ad adempiere necessariamente tutte le promesse fatte".
Il documento ribadisce la ferma decisione a non cedere ai ricatti rappresentati da eventuali attentati alla sicurezza pubblica:
"A riguardo il Consiglio dei Ministri ha stabilito che non vi sarà alcun ritorno al passato che non è possibile né per l'Egitto in quanto Stato né per l'Egitto in quanto popolo cedere al terrorismo del movimento dei Fratelli musulmani anche qualora i loro crimini superassero ogni limite posto dall'etica dalla religione e dall'umanità".
Per tutte le ragioni appena esposte il Consiglio dei Ministri ha deciso di dichiarare il movimento dei Fratelli musulmani un movimento terroristico e la loro organizzazione un'organizzazione terroristica così come inteso all'articolo 86 del codice penale con tutto ciò che ne consegue:
1. applicazione delle pene previste dalla legge a chiunque partecipi alle attività del movimento o della organizzazione oppure parla scrive o appoggia in qualsiasi modo la Fratellanza e a chiunque ne finanzi le attività;
2. applicazione delle pene previste dalla legge a chiunque si unisca al movimento o alla organizzazione e continui ad essere membro del movimento o della organizzazione dopo la pubblicazione del presente comunicato.
3. Comunicare la presente decisione alle nazioni arabe che hanno sottoscritto gli accordi per la lotta contro il terrorismo nel 1998.
4. Affidare alle forze armate e alle forze di polizia per proteggere i luoghi pubblici la polizia supervisionerà alla protezione delle università e salvaguarderà i nostri figli studenti dal terrorismo di questo movimento.
Il nostro nobile popolo oggi conosce bene la natura di questo movimento e la realtà dei loro piani come sa bene che non esiste altra alternativa alla roadmap nonostante si tratti di un'ardua impresa questo nonostante le vittime tra i suoi figli tra i poliziotti i soldati dell'esercito che sostengono totalmente il nostro popolo e il governo. Che l'Egitto viva libero che il suo nobile popolo viva libero… resterà l'Egitto e cadrà il terrorismo."
Il comunicato qui tradotto integralmente è lucido e coraggioso ma soprattutto è obiettivo poiché ripercorre la storia di sangue della Fratellanza storia che ha portato per ben tre volte alla loro messa al bando ufficiale. Comunicato obiettivo perché ribadisce quel che molti egiziani in particolare e arabi in generale ripetono da tempo: la moderazione dei Fratelli musulmani non esiste. Una vignetta del siriano Sahar Burhan ripubblicata di recente dal Courier International lo scorso ottobre raffigura una targa con la scritta "Fratelli musulmani. Un'arma a doppio taglio" sovrastata dalle due spade incrociate che figurano nel logo della Fratellanza. Non solo. E' interessante ed è sintomo di una profonda conoscenza del movimento il punto 1 dove si prevede una punizione anche nel caso della connivenza ideologica. Nel novembre 2010 la televisione norvegese mandava in onda un documentario a cura del giornalista di origine irachena Walid al-Qubaisi proprio sui Fratelli musulmani in Europa. Ebbene quando al-Qubaisi intervista Mahdi Akef ex Guida Suprema dei Fratelli musulmani costui dichiara: "Chi crede nell'idea fondamentale dei Fratelli Musulmani è un fratello musulmano. Questa persona dovrebbe servire il paese nel quale vive. E conformarsi alle leggi e alle regole dai principi dei Fratelli Musulmani. […] Noi diamo alle persone la libertà di esprimere il proprio pensiero esattamente nel modo che vogliono". Quindi non è essenziale essere un membro ufficiale del movimento è sufficiente condividerne l'ideologia e gli obiettivi.
Sarà questa una delle difficoltà che dovrà affrontare il governo egiziano: individuare ogni singolo anello della catena umana che minaccia il paese. Anelli fondamentali di questa catena sono le università principali luoghi di reclutamento della Fratellanza. Non a caso il 28 dicembre le università egiziane sono state scenario di scontri violenti tra studenti legati ai Fratelli musulmani che hanno attaccato e giovani a favore del rinnovamento. Gli atenei da al-Azhar alle università statali sono state letteralmente messe a ferro e fuoco.
Purtroppo la decisione del governo egiziano dovrà affrontare persino l'ostilità dell'Occidente. Il ministro degli esteri americano John Kerry pur condannando gli eventi di al-Mansoura ha dichiarato di essere contrario alla decisione del consiglio dei ministri egiziano e di essere invece favorevole a una soluzione politica. Non stupiscono le sue parole essendo stati gli USA i principali sostenitori della Fratellanza sin dall'ormai lontano gennaio 2011. Stupiscono invece perché gli USA hanno posto Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche e Hamas all'articolo 2 del proprio Statuto dichiara senza mezze parole di essere la filiale palestinese dei Fratelli musulmani. Anche una portavoce del Home Office britannico ha riferito che la Gran Bretagna non seguirà automaticamente la decisione del governo egiziano. Come biasimarla. Sarebbe alquanto imbarazzante per il suo paese la cui Chatham House ovvero la più prestigiosa istituzione di studi internazionali ha conferito nel 2012 il proprio premio annuale a Rached al-Ghannouchi leader dei Fratelli musulmani tunisini.
Di fatto sarà molto difficile e imbarazzante per tutti i governi occidentali prendere atto e applicare la decisione del governo egiziano. L'Europa e gli USA hanno accolto e accolgono ancora oggi molti appartenenti ai Fratelli musulmani sul proprio territorio nella convinzione che si tratti di "estremisti moderati". La maggior parte delle moschee in Occidente sono gestite da associazioni legate per lo meno ideologicamente con i Fratelli musulmani. Riconoscere le decisioni del governo egiziano significherebbe quindi pronunciare un difficile mea culpa ma soprattutto significherebbe modificare tutte le politiche di sicurezza interna che hanno visto e vedono l'Occidente illudersi di potersi fidare dei più abili camaleonti islamici. Il risultato dell'appeasement nei loro confronti purtroppo si può trasformare solo in una pericolosa arma di ricatto la stessa arma che oggi i Fratelli musulmani stanno usando per le strade egiziane contro i loro concittadini. L'Egitto ha compreso sulla propria pelle che essere accondiscendenti non serve a nulla e l'Egitto sta agendo senza pietà e con coraggio contro una serpe in seno. Inoltre i Fratelli musulmani stanno già cercando di abbandonare il paese che li ha visti nascere. L'Europa li accoglierà nuovamente? L'Europa sappia però che offrirà riparo a quelli che sarà costretta a definire non più "estremisti moderati" bensì "terroristi moderati".
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-fratelli-musulmani-messi-al-bando-definitivamente-8077.htm
di Valentina Colombo 30/12/2013
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NON ESISTEREBBE LA GALASIAH JIHADISTA SE NON ESISTESSE IL CRIMINE DELLA LEGA ARABA SHARIAH ONU! ]
Nuove orrori dai jihadisti dell'Isis attivi in Iraq e in Siria: alcune foto che documentano la decapitazione di altre 13 persone sono state diffuse dal Site. Secondo l'Isis le vittime sono combattenti di tribù sunnite irachene che si oppongono a loro (i cosiddetti Cavalieri di Al-Aman) catturati 10 giorni fa fra Tikrit e Al-Alam.
"Obama ti sgozzeremo perché sei infedele. Verremo fino al centro di New York": suona così la nuova farneticante minaccia dello Stato islamico (Isis) agli Stati Uniti che da quest'estate guidano una coalizione internazionale benedetta anche da Russia e Iran contro i jihadisti dell'Isis padroni da tempo di ampie regioni di Iraq e Siria. L'inedita minaccia contro gli Stati Uniti è stata pronunciata non dal 'califfo' Abu Bakr al Baghdadi leader del gruppo jihadista ma da uno dei tanti miliziani comparso in un video diffuso oggi su Internet nel quale si mostra l'ennesima raccapricciante scena di una decapitazione. Il filmato contiene anche scioccanti scene di bambini che infieriscono ridendo sul corpo senza testa della vittima. La vittima è un "maiale alawita" in riferimento a un soldato governativo siriano membro della stessa comunità a cui appartengono i clan al potere in Siria da mezzo secolo. Intanto nel nord ovest della Siria prosegue l'altra guerra tra il regime siriano e il variegato fronte di insorti tra cui qaedisti.
Questi hanno oggi espugnato due basi militari lealiste nella regione di Idlib poco lontano dal principale asse stradale Damasco-Aleppo quasi del tutto in mano alle truppe governative e alle milizie sciite libanesi irachene e iraniane alleate del regime siriano. La decapitazione di cui si è avuta notizia oggi è avvenuta come recita la didascalia del filmato della durata di circa quattro minuti nella regione siriana di Dayr az Zor. Il video si apre con un interrogatorio sommario del militare trascinato a terra e poi legato su una panchina da alcuni jihadisti. Da circa dieci giorni l'Isis assedia l'aeroporto militare di Dayr az Zor ed è riuscito a uccidere e a fare prigionieri alcuni militari governativi rimasti a difendere una delle ultime roccaforti lealiste nell'estremo oriente siriano al confine con l'Iraq. La vittima del video pubblicato oggi è probabilmente uno dei prigionieri dell'aeroporto militare. Dopo averlo insultato e aver letto la condanna a morte il boia esegue la decapitazione. Il capo è appoggiato sul corpo a terra della vittima. Dal collo sgorga il sangue. Il jihadista afferma che "il maiale alawita" è stato ucciso perché "miscredente". "Come lui anche tu sei miscredente Barack Obama" tuona il miliziano con una fascia nera sulla fronte. "E come lui sarai condannato. Verremo fino al centro di New York per sgozzarti come abbiamo sgozzato lui" assicura col dito alzato verso il cielo il jihadista in ginocchio vicino al cadavere del soldato. Il filmato prosegue con le immagini del corpo e della testa della vittima trasportati a bordo di un pick-up nella campagna di Dayr az Zor. Quindi la conclusione più orrenda: il cadavere senza testa viene mostrato appeso per le spalle a un muro lungo la strada. La testa con le palpebre chiuse appoggiata sul collo ancora sanguinolento. E alcuni bambini e ragazzi che scherniscono e infieriscono sul cadavere. http://www.ansa.it/sito/notizie/flash/2014/12/15/isis-video-obama-ti-sgozzeremo-perche-sei-infedele_a08eb0fa-124e-4fa1-8166-cf751f751283.html
Giulietto Chiesa è stato rilasciato
"Grazie all'ambasciatore italiano. In Europa c'è una deriva fascista"
16 dicembre 2014. Giulietto Chiesa arrestato ieri a Tallinn è stato rilasciato ieri attorno alle 22. Il giornalista ed ex europarlamentare ha ringraziato "per il suo intervento deciso e per la maestria professionale" l'ambasciatore in Estonia Marco Clemente. Secondo quanto raccontato dalla moglie di Chiesa l'ambasciatore avrebbe detto alle autorità locali: "Io non me ne vado finchè non lo lasciate libero". Una "plateale violazione di tutte le norme di diritto nazionale internazionale europeo e mondiale" un episodio "che dice fino a che punto la degenerazione fascista in Europa ha proceduto" ha commentato Chiesa sul suo sito di informazione online. La polizia lo ha prelevato in albergo e portato in commissariato per un provvedimento di espulsione spiccato nei suoi confronti.
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2014/12/15/giulietto-chiesa-arrestato-in-estonia_1c6d17fe-fbf7-4e57-9f09-57a57ed4c746.html
https://www.facebook.com/profile.php?id=100005904018889 SE, KIEV RISPETTAVA LA COSTITUZIONE? POI, NON AVEVA BISOGNO DI REALIZZARE UN GOLPE: CONTRO LA COSTITUZIONE! SATANISTI CIA MASSONI MERKEL HANNO VIOLATO LE REGOLE DEL GIOCO DEMOCRATICO! QUALE VALORE HA LA SOVRANITà DEL POPOLO DEL DONBASS, CON UN GOLPE MASSONICO NATO, DI CECCHINI CIA, CHE, RUSSOFONI HANNO DOVUTO SUBIRE IN OBBEDIENZA ALLA COSTITUZIONE DELLA BIBBIA DI SATANA IL FONDO MONETARIO, CHE SEMPRE DI PIù SI DIMOSTRA UN ARMA POLITICA, PER SOLLEVARE IL REGNO DELL'ANTICRISTO? USA UE LEGA ARABA ONU, NON HANNO PIù NESSUNA RELAZIONE CON I DIRITTI UMANI E LE SOVRANITà NAZIONALI COSTITUZIONALMENTE STABILITE! non esiste più una sovranità che, potrebbe appartenere al popolo schiavo, perché, i massoni regime, sistema partiti lobby, hanno rubato ai popoli schiavi la sovranità monetaria per Rothschild! non esiste più una sovranità che, potrebbe appartenere al popolo schiavo, perché, i massoni regime, sistema partiti lobby, hanno rubato ai popoli schiavi la sovranità monetaria per Rothschild! MOSCA, 16 DIC - Il presidente russo Vladimir Putin ha discusso del conflitto nel sud-est dell'Ucraina, con il capo di Stato francese Francois Hollande. Lo fa sapere il Cremlino precisando che Putin ha sottolineato "la necessità di mettere fine alle violenze e allo spargimento di sangue da parte di Kiev e iniziare un dialogo diretto" con i separatisti filorussi, denominati dall'uomo forte di Mosca "rappresentanti del sud-est del Paese".
Cameron è un massone: quindi, come tutti i massoni, è uno dei più grandi criminali della storia del genere umano, un traditore! come può tutta la nazi shariah LEGA ARABA, essere legittimata, se uno dei ministri palestinesi, quello dell'Infarto, poi, è potuto diventare ministro, dopo, avere assassinato due bambini israeliani? QUINDI, PER I FARISEI NWO, AMMAZZARE UN BAMBINO ISRAELIANO: è DI BUON AUSPICIO! Lega ARABA, US Onu 322 UE NATO FMI, Spa, sono una mafia criminale assoluta!
Pakistan: Cameron, attacco orribile
"Scioccanti le notizie sul massacro di bambini"
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2014/12/16/pakistan-cameron-attacco-orribile_2be7d840-291f-4c99-a886-1da1f6f8485f.html
LONDRA, 16 DIC - ''Un attacco atroce e vile''. Così la premio Nobel Malala Yousafzai ha definito il massacro in Pakistan. ''Sono straziata da questo atto di terrorismo assurdo e spietato'', ha aggiunto.
"Prosciolto". Vittoria! Per il Consiglio di disciplina dell'Ordine nazionale dei giornalisti non sono colpevole di "islamofobia". È una vittoria della libertà d'espressione promossa coraggiosamente dal Giornale. È una vittoria di tutti gli italiani a cui i taglialingue nostrani ed islamici avrebbero voluto vietare la critica all'islam come religione.
Per ora ho ricevuto ieri per il tramite del mio avvocato Gabriele Gatti solo due righe in stile-telegramma: "Comunicasi che il Consiglio Disciplina Nazionale nella seduta del 10 dicembre 2014 lo ha prosciolto. Segue notifica del provvedimento". È innanzitutto una cocente sconfitta dell'Ordine dei giornalisti e del suo presidente Enzo Iacopino che sono stati costretti ad auto-sconfessarsi dopo aver fatto propria l'accusa di "islamofobia" aggiungendoci altre accuse ridicole come l'aver "violato l'obbligo di esercitare la professione con dignità e decoro" "non aver rispettato la propria reputazione" "aver compromesso la dignità dell'Ordine professionale" "non aver rafforzato il rapporto di fiducia tra la stampa e i lettori".
In questa vicenda che rappresenta un gravissimo attentato alla libertà d'espressione Iacopino farebbe bene a dimettersi. E la smetta di pararsi dietro ai formalismi cercando di far apparire il "Consiglio di disciplina" come un organo autonomo rispetto all'Ordine dei giornalisti. Com'è possibile che sul profilo Facebook dell'avvocato che ha presentato l'esposto e poi il ricorso all'Ordine nazionale presieduto da Iacopino tra gli ultimi 16 post ben 5 sono di Iacopino evidenziati da commenti elogiativi: "Il bellissimo post del presidente dell'Ordine dei Giornalisti" "Ancora una lezione dal presidente dell'Ordine dei Giornalisti" "Leggete questo bello e coraggioso post del presidente dell'Ordine dei Giornalisti"? È solo una coincidenza che nel 2010 Iacopino scrisse la prefazione al libro di Angela Lano "Verso Gaza in diretta dalla Flottila" e sempre lo stesso avvocato dei militanti islamici difese l'autrice in tribunale da chi l'aveva duramente criticata? Il mio proscioglimento è ovviamente una sconfitta per la strategia dei militanti che vorrebbero imporci il divieto assoluto di criticare l'islam Allah il Corano Maometto la sharia il jihad la poligamia le bambine ridotte a schiave sessuali la lapidazione degli adulteri l'impiccagione degli omosessuali la decapitazione degli infedeli e l'uccisione degli apostati così come vorrebbero che accettassimo acriticamente le moschee le scuole coraniche i tribunali sharaitici le banche e gli enti assistenziali islamici.
Lo straordinario risultato dell'Ordine dei giornalisti che si auto-sconfessa si è avuto innanzitutto grazie alla condivisione e solidarietà del direttore Alessandro Sallusti e delle prestigiose firme del Giornale che hanno anche concorso alla scrittura del libro "Non perdiamo la testa. Il dovere di difenderci dalla violenza dell'islam". Importante è stata la solidarietà espressa da giornalisti di diverse testate tra cui Libero Corriere della Sera e Repubblica. Fondamentale è stata la disapprovazione nei confronti di Iacopino espressa da Bruno Tucci ex presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio da Franco Abruzzo ex presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia e dal magistrato Guido Salvini. Determinante è stata la memoria difensiva stesa magistralmente dall'avvocato Gabriele Gatti che ha confutato il fondamento legale del reato di islamofobia ha sostenuto la legittimità della critica alla religione sottolineando che il vilipendio non è assoluto ma in riferimento alle persone che l'articolo 19 della Costituzione non tutela la religione ma la libertà dei singoli di professarla infine ha sottolineato il fatto che l'Ordine dei giornalisti confonde tra il diritto di critica che è assolutamente lecito e il diritto di cronaca che io non ho mai violato. In parallelo Gatti facendo riferimento ai comportamenti dell'avvocato degli islamici che mi ha denunciato ha evidenziato che "sorge il dubbio che la sua battaglia non sia per la legalità ma per eliminare – in senso figurativo – Magdi Cristiano Allam considerato non un avversario bensì un nemico un nemico che non deve parlare".
Dal canto mio che si dimetta o meno Iacopino proseguirò la mia battaglia di civiltà per l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti un residuato del fascismo. Così come proseguirò costi quel che costi la mia missione contro i nostri aspiranti carnefici i taglialingua islamici che vorrebbero ridurre a schiavi di Allah l'intera umanità. Almeno per ora possiamo gridarlo forte: l'islamofobia non passerà! di Magdi Cristiano Allam 14/12/2014
http://www.ioamolitalia.it/editoriale/sconfitti-i-taglialingue-magdi-allam-e-prosciolto--non-e-islamofobo.html
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SALVIAMO GLI ITALIANI
Siamo in guerra. È la terza guerra mondiale. Una guerra finanziaria. Ma anche una guerra relativista. Che sta devastando l'economia reale e ci sta spogliando della certezza di chi siamo. Con l'obiettivo di ridurci a semplici strumenti di produzione e consumo della materialità in un mondo governato dalla dittatura dei poteri imprenditoriali e finanziari nel contesto di una umanità meticcia azzerando le radici le identità i valori le regole e la civiltà.
NO EURO
Liberiamo l'Italia dalla schiavitù dell'euro dall'ingiustizia del signoraggio monetario dall'inganno del debito pubblico creato dalle banche dalla dittatura della finanza speculativa globalizzata. Riscattiamo la sovranità monetaria e nazionalizziamo la Banca Centrale d'Italia. Quindi no all'euro no all'austerità no al Fiscal Compact no al Mes no al Patto di stabilità no al Pareggio di bilancio iscritto nella Costituzione che ci costringono a sottrarre annualmente 75 miliardi di euro dal fabbisogno interno per corrispondere a dei parametri relativi al rapporto deficit-Pil e debito-Pil nonché al pareggio di bilancio privi di fondamento scientifico e sconfessati dall'esperienza.
NO ALLA DITTATURA EUROPEA
Io amo l'Italia è favorevole all'uscita dell'Italia da questa Unione Europea che complice la nostra classe politica ci impone l'80% delle leggi nazionali che sono la semplice trasposizione di direttive e risoluzioni impregnate di relativismo materialismo buonismo soggettivismo giuridico multiculturalismo e islamicamente corretto. In questo contesto lo Stato viene del tutto delegittimato e svuotato della sovranità legislativa e nazionale in aggiunta alla totale perdita della sovranità monetaria.
FEDERALISMO DEI COMUNI AUTONOMI E REPUBBLICA PRESIDENZIALE
Al centro della riforma dello Stato i Comuni autonomi sul piano amministrativo e finanziario uniti da un vincolo confederale che si rapportano direttamente con uno Stato più forte credibile ed efficiente retto da una Repubblica Presidenziale in cui il capo dello Stato eletto direttamente dagli italiani assume il potere esecutivo corrispondendo al capo del Governo. Liberiamo l'Italia dallo Stato padrone-ladrone eliminando gli Enti inutili e onerosi (Senato Regioni Province Municipalizzate Partecipate) e dalla dittatura della partitocrazia consociativa.
Io amo l'Italia vuole la fine dello Stato padrone ladrone vessatorio e corrotto che finisce per diventare il principale nemico dei cittadini delle famiglie delle imprese e delle comunità locali.
COSTITUENTE PER RIFORMARE LO STATO
Sì a una Costituente per la riforma della classe e della cultura politica affinché siano finalizzati a conseguire il bene comune. Liberiamo l'Italia dalla partitocrazia che ha mercificato del potere gestendolo in modo consociativo mettendo al centro i cittadini i valori le regole e il bene comune
TASSA UNICA COMUNALE AL 20%
Tassa unica con una sola aliquota al 20% da corrispondere ai Comuni
Liberiamo l'Italia dal furto legalizzato di uno Stato ladrone e carnefice che ci dissangua con il più alto livello di tassazione al mondo costringendo gli imprenditori all'evasione fiscale e al lavoro nero per poter sopravvivere. Abbattendo drasticamente i costi dello Stato si potrà pervenire ad una tassa unica al 20% da corrispondere ai Comuni che devolveranno una quota allo Stato per la solidarietà e sussidiarietà nazionale.
LO SVILUPPO AGLI IMPRENDITORI
Affidare lo sviluppo e favorire gli imprenditori privati italiani che operano nell'ambito dell'economia reale e reinvestono gli utili in Italia. Mettiamo gli imprenditori nella miglior condizione possibile per svolgere il ruolo di protagonisti dello Sviluppo. Liberiamo l'Italia dalla catastrofe dello Stato-imprenditore che ha dilapidato il denaro pubblico vessato i cittadini offerto servizi inadeguati. Tuteliamo le imprese e i prodotti italiani in Italia e nel mondo.
TURISMO TERRA TECNOLOGIA
Liberiamo l'Italia dalla gabbia ideologica della competizione globalizzata e investiamo nel patrimonio ambientale culturale e umano
AUTONOMIA ENERGETICA E ALIMENTARE
Indipendenza energetica investendo nelle fonti energetiche pulite sicure e rinnovabili compreso il riciclaggio dei rifiuti e nel trasporto non inquinante economico sicuro ed efficiente. Liberiamo l'Italia dalla schiavitù del petrolio e del gas che inquinano l'ambiente e nuocciono alla salute. Liberiamo l'Italia dai poteri automobilistici e petroliferi forti Fiat ed Eni in testa che hanno lucrato alle spalle degli italiani congestionato le città inquinato l'ambiente e peggiorato la qualità della vita
TUTELA E MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO NAZIONALE
Un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio nazionale è l'investimento migliore per tutelare e valorizzare il nostro principale patrimonio l'ambiente che custodisce il nostro ineguagliabile patrimonio culturale e accoglie il patrimonio umano che ha espresso eccellenze in tutte le attività. E' questo il nostro nuovo Piano Marshall capace di favorire la piena occupazione e stabilità lavorativa
LAVORO PER TUTTI = DOVERE PER TUTTI
In Italia è possibile conseguire il traguardo della piena occupazione affermando il principio che il lavoro è un dovere prima ancora di essere un diritto e che ad ogni compenso deve corrispondere una prestazione lavorativa. Il lavoro per tutti diventerà realtà quando corrisponderà al dovere per tutti. Liberiamo l'Italia dalla cultura sindacale che predica il diritto al lavoro e produce disoccupazione.
PIU' FIGLI ITALIANI
Liberiamo l'Italia dal suicidio-omicidio demografico promuovendo la famiglia naturale dalla deriva del relativismo sostenendo la maternità attraverso congrui sussidi e agevolazioni riconoscendo il valore economico del lavoro domestico favorendo la natalità degli italiani e diffondendo la cultura della vita.
SCUOLA CHE GARANTISCE IL LAVORO
La riforma della scuola che renda i giovani "Protagonisti del presente". Liberiamo l'Italia dalla cultura dell'istruzione statalista relativista buonista che sforna diplomati incompetenti irresponsabili e disoccupati
DIGNITA' AD ANZIANI DISABILI AMMALATI
Una riforma della Sanità pubblica che garantisce il diritto alla salute di tutti mantiene la Tessera sanitaria per tutti è regolamentata dallo Stato e gestita dagli imprenditori privati. Liberiamo l'Italia dalla malasanità che danneggia la salute e sperpera i soldi dei cittadini
LAVORO CASA SCUOLA PENSIONI SUSSIDI: PRIORITA' AGLI ITALIANI
Prima gli italiani nell'assegnazione di posti di lavoro case popolari scuole pensioni e sussidi sociali. Affermiamo con orgoglio il principio che gli italiani hanno il diritto di godere di una vita dignitosa nella nostra "casa comune"
GRATIS RICICLAGGIO RIFIUTI URBANI ACQUA CORRENTE POTABILE AMBIENTE PULITO COPERTURA WI-FI
Disponibilità gratuita di acqua potabile ambiente pulito e copertura rete Internet in quanto servizi vitali
LA RESPONSABILITA' CIVILE E PENALE DEI MAGISTRATI
La legge deve essere uguale per tutti compresi i magistrati che al pari di tutti i cittadini devono avere la responsabilità civile e penale per gli atti commessi nell'esercizio della loro funzione. Vogliamo una Giustizia indipendente che non si sostituisca né al potere politico né al potere legislativo. Liberiamo l'Italia dalla dittatura della magistratura golpista che cambia i governi a suon di dossier-bomba ad orologeria e del linciaggio mediatico
INFORMAZIONE CORRETTA E RESPONSABILE
Liberiamo l'Italia da un sistema della comunicazione che mistifica la realtà favorisce il degrado sociale e pratica il linciaggio mediatico degli imputati
PRIORITA' ALLA SICUREZZA DELLO STATO
Priorità alla sicurezza dello Stato. Concentriamo le risorse nell'efficienza delle forze dell'ordine per fronteggiare le minacce interne. Razionalizzare l'organizzazione delle Forze Armate finalizzandole alla difesa della frontiera nazionale. Liberiamo l'Italia dagli oneri delle missioni internazionali infruttuose e salviamo la vita dei nostri militari inutilmente a rischio
STOP ALL'IMMIGRAZIONE
Liberiamo l'Italia dall'ideologia del buonismo che lede i nostri interessi e affermiamo una politica dell'integrazione con regole precise finalizzate al bene comune. Diamo vita a un nuovo Ministero dell'Identità nazionale Cittadinanza Integrazione e Cooperazione allo Sviluppo
NO MOSCHEE
Stop alla costruzione di nuove moschee per salvaguardare la nostra civiltà laica e liberale dalla minaccia islamica. Liberiamo l'Italia dall'ideologia del relativismo e prendiamo atto che pur nel rispetto dei musulmani come persone dobbiamo difenderci dall'islam in quanto religione incompatibile con la nostra civiltà
Io amo l'Italia vuole un'immigrazione regolamentata sulla base delle nostre necessità effettive degli oneri economici e sociali sostenibili della condivisione da parte degli immigrati dei valori assoluti e universali della sacralità della vita della pari dignità tra uomo e donna della libertà di scelta compresa la libertà religiosa del rispetto delle regole della civile convivenza che si sostanziano di diritti e doveri.
Io amo l'Italia s'impegna a far rispettare la legge anche nei confronti dei clandestini e degli irregolari che tentano di entrare o risiedono comunque in Italia in modo illegale decretando l'immediata espulsione come sanzione per il reato di tentativo di ingresso illegale o di soggiorno illegale. La legge deve essere uguale per tutti quindi anche per loro.
Io amo l'Italia riconosce sostiene ed è orgogliosa della verità storica delle radici giudaico-cristiane che unitamente all'eredità della filosofia greca e del diritto romano al contributo del pensiero illuminista e della cultura umanista hanno consentito l'affermazione della civiltà laica e liberale dell'Europa.
Consideriamo una minaccia alla nostra civiltà laica e liberale l'avvento al potere di regimi integralisti estremisti e terroristi islamici sulla sponda meridionale ed orientale del Mediterraneo in aggiunta alla diffusione del radicalismo islamico nel cuore dell'Europa forte di una fitta rete di moschee scuole coraniche enti assistenziali e finanziari islamici tribunali che emettono sentenze sulla base della sharia la legge coranica.
Nel doveroso rispetto da parte delle autorità politiche della libertà di coscienza di ciascun individuo Io amo l'Italia difende il principio di territorialità della legge senza concessioni all'ideologia del multiculturalismo e senza deroga alcuna verso atti usi e costumi degli immigrati e degli autoctoni convertiti nel nome del rispetto di vere o presunte specificità religiosi o culturali che devono uniformarsi alla legislazione vigente italiana al pari degli autoctoni.
Io amo l'Italia nella convinzione che i musulmani come persone debbano essere rispettati e amati come qualsiasi altra persona sostiene tuttavia che noi italiani non possiamo e non dobbiamo rinunciare al diritto-dovere di usare la ragione per entrare nel merito dei contenuti del Corano del pensiero e della vita di Maometto della sharia ovvero dei pilastri dell'islam prendendo atto che i musulmani come persone possono essere moderati ma che l'islam come religione non è affatto moderata perché oggettivamente risulta in flagrante contraddizione con i diritti fondamentali della persona internazionalmente riconosciuti.
Io amo l'Italia vuole il blocco nella costruzione di nuove moschee in Italia nonché l'accertamento che le moschee esistenti operino nel pieno rispetto delle nostre leggi nella condivisione dei valori non negoziabili alla vita alla dignità e alla libertà religiosa. In ogni caso la presenza di una nuova moschea non potrà avverarsi senza il consenso della cittadinanza residente attraverso l'istituto democratico del referendum.
Io amo l'Italia afferma in particolare il divieto assoluto di legittimare la sharia di promuovere e consentire l'applicazione nel territorio nazionale del diritto islamico in quanto suscettibile di attentare ai valori fondanti dell'Ordinamento italiano a partire dalla sacralità della vita di tutti ai principi della libertà di scelta religiosa compresa la libertà di un musulmano di convertirsi ad altra religione o credo senza essere automaticamente condannato a morte per apostasia e della pari dignità tra l'uomo e la donna di fronte alla legge riconosciuti dalle tradizioni giuridiche occidentali. Al riguardo Io amo l'Italia chiede l'immediata abrogazione per legge dell'obbligo prescritto dai Paesi musulmani della conversione all'islam del cittadino italiano che vuole sposare una immigrata musulmana.
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La libertà religiosa nel mondo islamico. I casi di Marocco e Tunisia
Islam-s Newsletter
L'intellettuale tunisino Mohammed Charfi nel suo saggio Islam et liberté. Le malentendu historique commentando il versetto 256 della sura coranica La vacca che recita "Non c'è costrizione nella fede"[1] ha scritto:
"Con parole divine così chiare ci si sarebbe aspettati che gli ulema costruissero una bella teoria della libertà di coscienza. Ma così non è stato. Al contrario ci hanno trasmesso una serie di regole che attentano alla libertà di coscienza sia dei musulmani che delle genti del Libro e degli altri."[2]
Dopo avere ribadito che il diritto islamico è un'elaborazione umana una codifica nei secoli delle fonti del diritto ovvero del Corano e della Tradizione Charfi conclude che "per numerosi aspetti la sharia è stata costruita dagli uomini contro i principi coranici"[3]. Quanto alla libertà di culto sottolinea che "lo statuto islamico delle minoranze è complesso. E' fatto di tolleranza notevole per l'epoca e di discriminazioni inaccettabili oggi"[4]. Viene ribadita la triste condizione dei copti in Egitto che pur essendo presenti sul territorio da ben quattordici secoli prima della conquista islamica si vedono attualmente costretti ad abbandonare il paese in quanto vittime di una persecuzione continua[5]. Ultimo ma non meno importante Charfi denuncia che "l'idea più disastrosa che hanno avuto gli ulema la loro invenzione più orribile e che è oggi la principale tara della sharia è quella di avere eretto l'apostasia a infrazione punita con la punizione estrema la pena di morte."[6]
Ne consegue che nel mondo islamico la questione della libertà religiosa costituisca uno degli argomenti dirimenti nel dibattito circa il rapporto tra l'islam e i diritti umani. Sin dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo del 1948 la libertà religiosa ha rappresentato uno degli scogli principali per la ratifica del documento da parte degli Stati a maggioranza islamica.
L'articolo 18 della Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo afferma che "ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo e la libertà di manifestare isolatamente o in comune e sia in pubblico che in privato la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento nelle pratiche nel culto e nell'osservanza dei riti."
Ebbene già nel 1948 l'Arabia Saudita non aderì alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo ritenendola per molti aspetti in contrasto con i dettami dell'islam. Le motivazioni ufficiali di tale rifiuto sono state raccolte in un Memorandum del governo saudita dal quale emerge una posizione ultra-conservatrice nel rifiutare l'adesione al documento internazionale:
"Il diniego da parte del nostro stato non significa affatto indifferenza nei riguardi degli obiettivi che questi documenti [cioè le carte internazionali] si propongono di perseguire cioè la dignità dell'uomo [...] il nostro rifiuto significa piuttosto la volontà irremovibile di proteggere garantire e salvaguardare la dignità dell'uomo [...] in virtù del dogma islamico rivelato da Dio e non in virtù di legislazioni ispirate da considerazioni materialiste e perciò soggette a continui cambiamenti"[7].
A queste obiezioni di fondo seguono poi tre riserve specifiche che giustificano ulteriormente il rifiuto. Nella fattispecie si esprime il diniego del Regno Saudita ad ammettere il matrimonio della donna musulmana con il non musulmano ad ammettere la possibilità per il musulmano di cambiare religione ovvero di riconoscere il diritto alla libertà di coscienza e ad ammettere la liceità dei sindacati per i lavoratori. Due riserve su tre riguardano la libertà di religione. Inoltre la prima conferma quanto sostenuto da Ann Elizabeth Meyer ovvero che nel mondo islamico "le questioni relative alla libertà religiosa e quelle relative alla condizione della donna sono strettamente connesse"[8].
Nella stessa circostanza anche l'Egitto e altri paesi arabi espressero riserve riguardo agli articoli concernenti la libertà di religione e di coscienza e alla libertà di matrimonio indipendentemente dall'appartenenza religiosa sulla base del fatto che erano in contrasto con la sharia.
In seguito nel 1990 al Cairo la XIX Conferenza islamica dei ministri degli Esteri ha approvato quella che è nota come la Dichiarazione del Cairo sui Diritti Umani nell'islam[9]. Qui all'articolo 1.a si legge quanto segue:
"Tutti gli esseri umani formano una famiglia i cui membri sono uniti dalla sottomissione a Dio e dal fatto di essere tutti discendenti di Adamo. Tutti gli uomini sono uguali dal punto di vista della dignità umana e dell'adempimento dei doveri e delle responsabilità senza alcuna discriminazione di razza colore lingua sesso religione appartenenza politica condizione sociale o altro. La vera fede garantisce un accrescimento di tale dignità sulla via dell'umana perfezione."
Apparentemente viene garantita la libertà di culto tuttavia all'articolo 10 si afferma che "l'islam è la religione naturale dell'uomo. Non è lecito sottoporre quest'ultimo a una qualsivoglia forma di pressione o approfittare della sua eventuale povertà o ignoranza per convertirlo a un'altra religione o all'ateismo" negando quindi la possibilità di conversione.
Ebbene il 30 giugno 2000 le nazioni dell'Organizzazione della Conferenza Islamica che di recente ha cambiato la propria denominazione in Organizzazione per la Cooperazione Islamica hanno ufficialmente deciso di ratificare la Dichiarazione del Cairo.
Le critiche mosse al documento soprattutto per quanto concerne la questione della libertà religiosa hanno spinto all'elaborazione nel 1994 della Carta Araba dei Diritti dell'Uomo della Lega degli Stati Arabi[10] dove l'articolo 2 ricalcando l'articolo 1 della Dichiarazione del Cairo recita:
"Tutti gli Stati firmatari della presente Carta s'impegnano a garantire a ogni persona che si trovi sul loro territorio e sottoposta alla loro autorità di godere di tutti i diritti e libertà indicati in questa Carta senza distinzione di razza di colore di sesso di lingua di religione di opinione politica di origine nazionale o sociale di ricchezza di nascita o di altra condizione senza nessuna discriminazione tra uomini e donne."
Negli articoli seguenti per la precisione agli articoli 26 e 27 si dettagliano maggiormente le posizioni circa la libertà di religione:
"Art. 26. È garantita la libertà di credo pensiero e opinione a tutti gli individui.
Art. 27. Ogni individuo qualunque sia la religione a cui appartiene ha il diritto di praticare i propri riti religiosi; inoltre ha il diritto di esprimere il proprio pensiero con la parola con la pratica o con l'insegnamento senza pregiudizio dei diritti altrui; non potranno essere poste restrizioni alla libertà di credo di pensiero e di opinione se non sono previste dalla legge."
E' evidente che essendo la maggior parte dei paesi membri della Lega araba[11] membri al contempo dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica[12] ci si trova innanzi a una sorta di schizofrenia che vede queste nazioni oscillare tra l'adesione a una organizzazione internazionale che fa prevalere l'islamicità e l'adesione all'organismo internazionale fautore dell'arabicità. La stessa schizofrenia è quella si osserva negli stessi paesi nel momento in cui tendono a una laicizzazione o a un adeguamento alle convenzioni internazionali sui diritti dell'uomo pur desiderando non venire meno ai precetti islamici[13].
La scelta di analizzare la libertà religiosa in Marocco e Tunisia è dovuta a due ragioni principali. La prima risiede nel fatto che si tratta di due paesi della sponda sud del Mediterraneo che rappresentano modalità diverse di coniugare l'islam religione di Stato con la necessità di legiferare nel senso moderno del termine. La seconda ragione è legata al fatto che sono i primi due paesi a maggioranza islamica da cui provengono gli immigrati residenti in Italia. In base ai dati del bilancio demografico nazionale stilato dall'Istat al 31 dicembre 2009 risultano residenti nel nostro paese 431.529 marocchini e 103.678 tunisini [14].
E' universalmente ammesso che l'islam non è una realtà omogenea non è un monolite. Gli effetti di sostrato l'appartenenza a diverse scuole del diritto islamico ma soprattutto la mancanza di un'Autorità che conferisca una lettura univoca delle fonti della religione islamica fanno sì che l'approccio alla religione sia dal punto di vista del culto personale sia dal punto di vista ufficiale differisca totalmente da un paese all'altro[15].
Come si è già avuto modo di affermare Marocco e Tunisia sono realtà sostanzialmente diverse anche se le costituzioni di entrambi paesi dichiarano l'islam religione di Stato. E' comunque lecito domandarsi fino a che punto un riconoscimento costituzionale dell'islam abbia significato pratico e non rappresenti soltanto un vuoto dogma programmatico. Ciononostante l'ancoraggio alla dogmatica islamica in una costituzione significa quantomeno un preciso obbligo del potere politico a non opporsi in modo eclatante ai principi dell'islam. Sulla scia comunque della sempre maggior reislamizzazione dell'area i principi costituzionali relativi all'islam acquistano tuttavia una nuova dimensione e all'islam spetta un peso maggiore in tutti gli ambiti della vita.
In Marocco il legame con l'islam non è solo costituzionale. Dal 1957 è una monarchia il cui sovrano Mohammed VI al pari di Abd Allah II di Giordania vanta una discendenza diretta da Maometto. Il monarca marocchino si fregia inoltre del titolo di amir al-mu'minin ovvero "principe dei credenti" che in base all'articolo 41 della nuova costituzione "veglia al rispetto dell'islam. E' garante del libero esercizio dei culti. Presiede il Consiglio superiore degli ulema incaricato di studiare le questioni che gli vengono sottoposte […] sulla base dei principi dei precetti e dei disegni tolleranti dell'islam."[16] L'islam ha quindi in Marocco un garante nella persona del monarca.
Per venire alla questione della libertà religiosa all'articolo 3 della nuova costituzione si dichiara che "l'islam è la religione di Stato che garantisce a tutti il libero esercizio dei culti". Ebbene in Marocco attualmente la popolazione è rappresentata al 987% da musulmani all'11% da cristiani e allo 02% da ebrei[17]. A riguardo di quest'ultima comunità vale la pena ricordare che viene persino menzionata nel Preambolo laddove si afferma che l'unità dello Stato del Marocco è "nutrita e arricchita dagli affluenti africano andaluso ebraico e mediterraneo" a ribadire l'appartenenza della cultura ebraica al sostrato marocchino. Non a caso anche nel Codice della Famiglia riformato nel 2004 si dichiara all'articolo 2 che "i marocchini di confessione ebraica sono sottomessi alle regole dello Statuto personale ebraico marocchino"[18].
Nello stesso articolo si sottolinea – ai punti 3 e 4 – che i dettami enunciati si applicano "a qualsiasi relazione tra due persone qualora una delle due sia marocchina" e "a qualsiasi relazione tra due persone di nazionalità marocchina qualora una delle due sia musulmana". Evidenziando quindi che pur garantendo il libero esercizio dei culti il Regno del Marocco in presenza di due cittadini marocchini di fede diversa privilegia quello di fede musulmana. In base a questa logica lo stesso Codice al Capitolo II relativo agli "Impedimenti temporanei" al matrimonio al punto 4 dell'articolo 39 vieta "il matrimonio di una musulmana con un non musulmano e il matrimonio di un musulmano con una non musulmana a meno che non appartenga alle Genti del libro". Questo punto è all'origine di numerosi casi nel nostro paese di donne marocchine che volendo contrarre un matrimonio civile con un cittadino italiano si sono viste negare il nullaosta dal proprio consolato in mancanza di un certificato di conversione all'islam del futuro marito[19].
Un ulteriore contributo nello studio della libertà religiosa in Marocco proviene dal Codice penale di questo paese. Dagli articoli 220 e 222 si evince che l'affermazione costituzionale della libertà dei culti è limitata alla componente musulmana della popolazione. L'articolo 220 esordisce in modo generico quando recita:
"Chiunque tramite violenza o minacce ha costretto o ha impedito a più persone l'esercizio di un culto o d'assistere all'esercizio di questo culto è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con un'ammenda da 200 a 500 dirham."
Ma poi prosegue vietando ogni sorta di proselitismo diretto o indiretto:
"E' punito con la stessa pena chiunque utilizzi dei mezzi di seduzione con lo scopo di fare vacillare la fede di un musulmano o di convertirlo a un'altra religione sia sfruttandone la debolezza o i bisogni sia utilizzando a questo fine gli istituti d'insegnamento di salute asili o orfanotrofi. In caso di condanna la chiusura dell'istituto che è stato utilizzato per commettere il reato può essere ordinata sia definitivamente sia per una durata che non può superare i tre anni."
Il Rapporto 2010 sulla Libertà religiosa nel mondo elenca infatti un numero significativo di espulsioni di religiosi dal Marocco: il 29 marzo 2009 quando cinque missionari evangelici sono stati interrogati ed espulsi; il 4 dicembre 2009 l'arresto di 17 cristiani marocchini e stranieri accusati di avere svolto attività di evangelizzazione; il 5 febbraio 2010 è stato espulso un missionario evangelico e nel marzo dello stesso anno decine di cristiani sono stati espulsi.[20] Nell'ottobre 2008 è stato tra l'altro pubblicato un elenco di "nemici dell'islam moderato" da parte dell'istituzione religiosa Dar al-hadith al-hassaniyya su richiesta del sovrano Mohammed VI. Tra i nemici figurano sciiti salafiti atei cristiani evangelici[21].
Concerne invece più da vicino la libertà religiosa dei musulmani stessi l'articolo 222 del Codice penale in cui si legge: "Colui che è notoriamente conosciuto per la sua appartenenza alla religione musulmana rompe ostensibilmente il digiuno in un luogo pubblico nel periodo del ramadan senza motivo ammesso da questa religione è punito con la reclusione da sei mesi e un'ammenda da 12 a 120 dirham."
Quindi non viene ammessa per il cittadino marocchino nato da padre musulmano la possibilità di essere laico e quindi di non praticare un obbligo rituale.
In Tunisia invece il tentativo di elaborare una legislazione laica seppur in conformità con l'islam viene attuato con un relativo successo dal fondatore della Tunisia moderna Habib Bourguiba. Nel 1956 fu promulgata la nuova costituzione in cui all'articolo 1 si dichiarava che "la Tunisia è uno Stato libero indipendente e sovrano: la sua religione è l'islam la sua lingua è l'arabo e il suo regime è la repubblica" e all'articolo 5 che "la Repubblica tunisina garantisce le libertà fondamentali e i diritti dell'uomo nella loro accezione globale complementare e interdipendente. La Repubblica tunisina ha per fondamento i principi dello Stato di diritto e del pluralismo e opera per la dignità dell'uomo e lo sviluppo della sua personalità. […] La Repubblica tunisina garantisce l'inviolabilità della persona umana e la libertà di coscienza e protegge il libero esercizio dei culti a patto che non turbi l'ordine pubblico."[22] Ciononostante l'articolo 38 prevede che la religione del Presidente della Repubblica tunisina debba essere musulmano[23].
Forse è l'estrema laicità imposta sia da Bourguiba che da Ben Ali la ragione per cui la Tunisia presenta una situazione apparentemente migliore rispetto ad altri paesi islamici in generale e al Marocco in particolare sulla tematica della libertà religiosa. Sebbene in linea di principio non sia possibile per un tunisino diventare cristiano – così come di fatto non lo è per nessun musulmano – si assiste ultimamente ad alcune conversioni tra i tunisini non di origine straniera[24]. L'International Religious Freedom Report. July-December 2010 del Dipartimento di Stato americano riferisce comunque che "mentre il governo non proibisce la conversione dall'islam a un'altra religione né richiede la registrazione della conversione gli ufficiali occasionalmente discriminano i convertiti dall'islam".[25] Lo stesso Rapporto ricorda che sebbene gli appartenenti alla setta Bahai siano considerati eretici in seno all'islam e vengano perseguitati in Iran e fortemente discriminati in Egitto[26] la Tunisia ne consente la pratica e autorizza l'organizzazione di incontri privati tra i seguaci. Per quanto riguarda la comunità ebraica il governo tunisino pre-rivoluzionario non solo consentiva la libertà di culto ma ne stipendiava il Rabbino capo.
A partire dal gennaio 2011 ovvero dalla fuga di Ben Ali a seguito della Rivoluzione dei gelsomini la situazione tunisina risulta critica. Il rientro nel paese dei principali esponenti legati all'estremismo islamico banditi dal precedente regime ha già fatto sentire le proprie conseguenze. Il 26 giugno scorso un centinaio di estremisti islamici ha tentato di bloccare la proiezione del film-documentario sul radicalismo islamico Ni Allah ni maitre della regista tunisina dichiaratamente atea Nadia El Fani presso il cinema AfricArt di Tunisi. Gli slogan dei manifestanti erano inequivocabili: 'La Tunisia è uno Stato islamico' oppure 'Allahu Akbar'. Inoltre la trentina di salafiti arrestati durante i tumulti è stata ben presto rilasciati. Ironia della sorte sarà invece Nadia El Fani a dovere comparire davanti alla giustizia.
L'avvocato tunisino Monaem Turki unitamente ad altri due colleghi ha chiesto di avviare un'inchiesta contro la regista al fine di impedire la proiezione della pellicola in Tunisia in quanto blasfema e contro i valori islamici. Il 13 luglio la procura della Repubblica presso il tribunale di prima istanza di Tunisi ha purtroppo confermato l'apertura di un'inchiesta nei confronti della El Fani.
In un comunicato reso pubblico l'8 luglio scorso il Ministero della Cultura tunisino presieduto dall'accademico Ezzeddine Beschaouch aveva tenuto a precisare che "il film non ha ricevuto alcuna sovvenzione statale né prima né dopo la rivoluzione" del gelsomino. Il documento ricorda altresì alle persone preposte di "verificare ogni informazione prima di diffonderla per evitare qualsiasi provocazione e turbamento nell'opinione pubblica." [27]
Il simbolo del riformismo laico di Habib Bourguiba è comunque senza dubbio il Codice dello Statuto personale varato anch'esso nel 1956. Qui la sezione dedicata al matrimonio non prevede come impedimento il caso di un marito non musulmano quindi lo Stato tunisino non dovrebbe richiedere la conversione all'islam del futuro sposo.[28] Tuttavia alcuni giuristi tunisini sostengono che l'impedimento esista e sia contenuta dall'articolo 5 in cui si afferma che "i due futuri sposi non si devono trovare in uno dei casi di impedimento previsti dalla legge". Ebbene l'espressione nel testo arabo che si riferisce agli "impedimenti previsti dalla legge" è "mawani' al-shar'iyya". L'aggettivo shar'iyya può essere interpretato sia come "previsti dalla legge" intesa come legge dello Stato sia come "legge divina" che in arabo è per l'appunto shari'a.[29] L'ultima interpretazione viene privilegiata poiché tutte le scuole giuridiche islamiche sia sunnite che sciite sono unanimi nel proibire questo tipo di unione poiché il divieto proviene da una prescrizione coranica esplicita: "Non sposate donne idolatre finché non abbiano creduto è meglio una schiava credente di una sposa idolatra anche se vi piace e non date donne credenti in spose a degli idolatri finché essi non abbiano creduto è meglio lo schiavo credente di uno sposo idolatra anche se vi piace."[30]
Nel 1962 una circolare del Segretario di Stato all'Interno ma soprattutto la circolare 660 del 19 ottobre1973 del Ministero della Giustizia ricordavano agli ufficiali dello stato civile il divieto di matrimonio tra una musulmana e un non musulmano. Quest'ultima circolare insiste sulla nullità di questo tipo di matrimonio a meno che il futuro marito non si converta all'islam. Le due circolari hanno fatto sì che non solo in Tunisia ma anche all'estero una tunisina si veda negato il nullaosta al matrimonio civile dal proprio consolato qualora il futuro coniuge non si converta all'islam[31].
Il dibattito sulla libertà religiosa è ancora aperto e acceso in tutto il mondo islamico e probabilmente non si esaurirà facilmente a causa della già menzionata mancanza di autorità centrale nell'islam e di una interpretazione ufficiale e univoca del testo coranico e della Tradizione. La speranza è quella di vedere prevalere nel lungo periodo interpretazioni illuminate dell'islam come quelle di Mohammed Charfi citato all'inizio del presente articolo.
[1]Tutte le citazioni coraniche in questo articolo sono tratte da Il Corano a cura di Alberto Ventura traduzione di Ida Zilio-Grandi Mondadori Milano 2010.
[2] Mohammed Charfi Islam et liberté. Le malentendu historique Casbah Editions Algeri 2000 71.
[3] Ibid. 73.
[4] Ibid. 74.
[5] Si vedano a riguardo la denuncia dell'intellettuale egiziano Tarek Heggy nel suo celebre articolo "Se fossi copto" in Tarek Heggy Le prigioni della mente araba a cura di Valentina Colombo Marietti Milano; Libertà religiosa nel mondo. Rapporto 2010 Aiuto alla Chiesa che Soffre Roma 2010 173-179.
[6] Mohammed Charfi op.cit. 76.
[7] Citazione tratta da Andrea Pacini (a cura di) L'islam e il dibattito sui diritti dell'uomo Edizioni Fondazione Giovanni Agnelli Torino 1998 8; per il testo completo del Memorandum saudita si veda idem 33-52.
[8] Ann Elizabeth Meyer Islam and Human Rights. Tradition and Politics Westview Press Oxford 2007 174.
[9] Il testo integrale in italiano della Dichiarazione si trova in Andrea Pacini (a cura di) op.cit. 221-228.
[10] Per il testo integrale in italiano della Carta si veda Andrea Pacini (a cura di) op.cit. 229-236.
[11] Gli Stati membri della Lega Araba sono i seguenti: Giordania Emirati Arabi: Bahrein Tunisia Algeria Gibuti Arabia Saudita Sudan Siria Somalia Iraq Oman Palestina Qatar Comore Kuwait Libano Libia Egitto Marocco Mauritania Yemen.
[12] Gli Stati membri dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica sono i seguenti: Afghanistan Albania Algeria Arabia Saudita Autorità Nazionale Palestinese Azerbaigian Bahrain Bangladesh Benin Brunei Burkina Faso Camerun Ciad Comore Costa d'Avorio Egitto Emirati Arabi Uniti Gibuti Gabon Gambia Giordania Guinea Guinea-Bissau Guyana Indonesia Iran Iraq Kazakistan Kuwait Kirghizistan Libano Libia Malesia Maldive Mali Marocco Mauritania Mozambico Niger Nigeria Oman Pakistan Qatar Senegal Sierra Leone Siria Somalia Sudan Suriname Tagikistan Togo Tunisia Turchia Turkmenistan Uganda Uzbekistan Yemen.
[13] Si veda a riguardo il fondamentale saggio Mohamed-Chérif Ferjani Islamisme laicité et droits de l'homme L'Harmattan Parigi 1991.
[14] Si vedano i dati generali al link http://demo.istat.it/str2009/index.html
[15] Sulla poliedricità e sulle divisioni interne dell'islam si veda Henri Laoust Gli scismi dell'islam nuova edizione a cura di Valentina Colombo ECIG Genova 2002.
[16] Per il testo integrale in francese della nuova costituzione approvata da un referendum popolare nel 2011 si veda http://www.maroc.ma/NR/rdonlyres/2298ADD6-703C-471E-B924-A5E4F396FEA2/0/TexteintégralduprojetdenouvelleConstitution.pdf
[17] I dati sono tratti dal CIA World Factbook aggiornato all'agosto 2011 si veda https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/mo.html
[18] Per il testo integrale in francese del Codice della Famiglia marocchino si veda http://www.justice.gov.ma/MOUDAWANA/Codefamille.pdf
[19] Uno dei casi più recenti è avvenuto a Laives in provincia di Bolzano dove in seguito la coppia solo grazie all'aiuto di un avvocato ha ottenuto dal Tribunale di Bolzano l'autorizzazione a procedere al matrimonio senza nullaosta del consolato. Si veda http://archiviostorico.corriere.it/2010/giugno/21/Non_converte_all_Islam_Comune_co_8_100621019.shtml
[20] Libertà religiosa nel mondo. Rapporto 2010 Aiuto alla Chiesa che Soffre Roma 2010 347-349.
[21] Ibid. 348.
[22] Per il testo della Costituzione tunisina in francese si veda http://www.jurisitetunisie.com/tunisie/codes/constitution/menup.html.
[23] Parimenti alla costituzione della laica Siria che all'articolo 3 dichiara che "La religione del Presidente deve essere l'islam. La sharia è una fonte principale della legge."
[24] Libertà religiosa op.cit. 506.
[25] http://www.state.gov/documents/organization/171746.pdf
[26] Sulla condizione dei Bahai in Egitto e Iran si veda Valentina Colombo "Bahai" in Islam. Istruzioni per l'uso Mondadori Milano 59-61.
[27] Per i dettagli del caso si veda Valentina Colombo "Addio ai Gelsomini. Inizia dai film la censura salafita in Tunisia" L'Occidentale 24 luglio 2011 http://www.loccidentale.it/node/108162
[28] Si veda per la sezione relativa al matrimonio http://www.jurisitetunisie.com/tunisie/codes/csp/Csp1020.htm.
[29] Sul dibattito in Tunisia circa l'interpretazione dell'articolo del Codice dello Statuto personale si vedano Hafidha Chekir Le statut des femmes entre les textes et les résistances. Le cas de la Tunisie Chama Tunisi 2000; Lynn Welchman Women and Muslim Family Laws in Arab States Amsterdam University Press Amsterdam 2007 46-48.
[30] Corano II 221.
[31] Uno dei casi di cui si è più parlato è quello di Sallouha Khalfallah e Luigi Dal Marro malato terminale al quale era stato chiesto di convertirsi in Tunisia si veda l'articolo di Magdi Allam "Amo una musulmana ma mi impediscono di sposarla" Corriere della Sera 29 giugno 2004 http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/06_Giugno/29/allam.shtml.
di Valentina Colombo 08/06/2012
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L'Egitto mette fuorilegge i Fratelli Musulmani in quanto "organizzazione terroristica". Ma l'Occidente li sostiene nonostante il massacro di civili L'Egitto mette fuorilegge i Fratelli Musulmani in quanto
(www.lanuovabq.it) - Il 25 dicembre 2013 il Consiglio dei Ministri egiziano ha dichiarato ufficialmente i Fratelli musulmani "un'organizzazione terroristica". Ad accelerare la decisione del governo l'attentato a un edificio della polizia nella città di Mansoura avvenuto la Vigilia di Natale. Il contenuto del comunicato illustra chiaramente le motivazioni che affondano le radici nella storia contemporanea dell'Egitto: "L'intero territorio egiziano dal profondo Nord al profondo Sud è stato sconvolto all'alba di martedì 24 dicembre 2013 dall'atroce crimine commesso dal movimento dei Fratelli musulmani che ha causato l'esplosione di un edificio della sicurezza nella regione di Dahqaliya provocando sedici martiri e più di centotrenta feriti la maggior parte dei quali coraggiosi poliziotti egiziani e i restanti pacifici cittadini di Mansoura. Tutto questo è avvenuto in un contesto che ha assistito all'ascesa pericolosa della violenza del movimento [dei Fratelli musulmani] contro l'Egitto e gli egiziani. Questo è avvenuto a seguito di una dichiarazione esplicita della Fratellanza in base alla quale avrebbe continuato come sempre a ricorrere solo alla violenza per realizzare i propri fini a partire dalla uccisione del Primo Ministro Mahmud Fahmi al-Nuqrashi e l'omicidio del giudice al-Khazandar negli anni Quaranta del secolo scorso sino agli eventi del 2012 e i crimini commessi in piazza Rabia al-Adawiyya passando per le azioni punitive nei confronti dei membri che abbandonavano il movimento per il tentato omicidio del presidente Gamal Abd al-Nasser negli anni Cinquanta l'uccisione dello shaykh al-Dhahabi e del presidente Anwar al-Sadat negli anni Settanta e Ottanta. A tutto ciò si aggiunge la messa al rogo delle chiese che ha caratterizzato la vita del movimento. Il movimento ha superato ogni limite immaginabile con l'attentato di ieri a al-Mansoura poiché si è trattato di un tentativo triste di riportare indietro il tempo e di fermare il cammino del popolo egiziano verso la costruzione di uno Stato libero democratico in cui regnano la giustizia sociale e la generosità umana a partire dal referendum per la costituzione che è alla base di questo nuovo Stato che annuncia in modo definitivo la fine del passato oscuro e orribile che rappresenta la prima fase della roadmap che condurrà il nostro popolo e il governo ad adempiere necessariamente tutte le promesse fatte".
Il documento ribadisce la ferma decisione a non cedere ai ricatti rappresentati da eventuali attentati alla sicurezza pubblica:
"A riguardo il Consiglio dei Ministri ha stabilito che non vi sarà alcun ritorno al passato che non è possibile né per l'Egitto in quanto Stato né per l'Egitto in quanto popolo cedere al terrorismo del movimento dei Fratelli musulmani anche qualora i loro crimini superassero ogni limite posto dall'etica dalla religione e dall'umanità".
Per tutte le ragioni appena esposte il Consiglio dei Ministri ha deciso di dichiarare il movimento dei Fratelli musulmani un movimento terroristico e la loro organizzazione un'organizzazione terroristica così come inteso all'articolo 86 del codice penale con tutto ciò che ne consegue:
1. applicazione delle pene previste dalla legge a chiunque partecipi alle attività del movimento o della organizzazione oppure parla scrive o appoggia in qualsiasi modo la Fratellanza e a chiunque ne finanzi le attività;
2. applicazione delle pene previste dalla legge a chiunque si unisca al movimento o alla organizzazione e continui ad essere membro del movimento o della organizzazione dopo la pubblicazione del presente comunicato.
3. Comunicare la presente decisione alle nazioni arabe che hanno sottoscritto gli accordi per la lotta contro il terrorismo nel 1998.
4. Affidare alle forze armate e alle forze di polizia per proteggere i luoghi pubblici la polizia supervisionerà alla protezione delle università e salvaguarderà i nostri figli studenti dal terrorismo di questo movimento.
Il nostro nobile popolo oggi conosce bene la natura di questo movimento e la realtà dei loro piani come sa bene che non esiste altra alternativa alla roadmap nonostante si tratti di un'ardua impresa questo nonostante le vittime tra i suoi figli tra i poliziotti i soldati dell'esercito che sostengono totalmente il nostro popolo e il governo. Che l'Egitto viva libero che il suo nobile popolo viva libero… resterà l'Egitto e cadrà il terrorismo."
Il comunicato qui tradotto integralmente è lucido e coraggioso ma soprattutto è obiettivo poiché ripercorre la storia di sangue della Fratellanza storia che ha portato per ben tre volte alla loro messa al bando ufficiale. Comunicato obiettivo perché ribadisce quel che molti egiziani in particolare e arabi in generale ripetono da tempo: la moderazione dei Fratelli musulmani non esiste. Una vignetta del siriano Sahar Burhan ripubblicata di recente dal Courier International lo scorso ottobre raffigura una targa con la scritta "Fratelli musulmani. Un'arma a doppio taglio" sovrastata dalle due spade incrociate che figurano nel logo della Fratellanza. Non solo. E' interessante ed è sintomo di una profonda conoscenza del movimento il punto 1 dove si prevede una punizione anche nel caso della connivenza ideologica. Nel novembre 2010 la televisione norvegese mandava in onda un documentario a cura del giornalista di origine irachena Walid al-Qubaisi proprio sui Fratelli musulmani in Europa. Ebbene quando al-Qubaisi intervista Mahdi Akef ex Guida Suprema dei Fratelli musulmani costui dichiara: "Chi crede nell'idea fondamentale dei Fratelli Musulmani è un fratello musulmano. Questa persona dovrebbe servire il paese nel quale vive. E conformarsi alle leggi e alle regole dai principi dei Fratelli Musulmani. […] Noi diamo alle persone la libertà di esprimere il proprio pensiero esattamente nel modo che vogliono". Quindi non è essenziale essere un membro ufficiale del movimento è sufficiente condividerne l'ideologia e gli obiettivi.
Sarà questa una delle difficoltà che dovrà affrontare il governo egiziano: individuare ogni singolo anello della catena umana che minaccia il paese. Anelli fondamentali di questa catena sono le università principali luoghi di reclutamento della Fratellanza. Non a caso il 28 dicembre le università egiziane sono state scenario di scontri violenti tra studenti legati ai Fratelli musulmani che hanno attaccato e giovani a favore del rinnovamento. Gli atenei da al-Azhar alle università statali sono state letteralmente messe a ferro e fuoco.
Purtroppo la decisione del governo egiziano dovrà affrontare persino l'ostilità dell'Occidente. Il ministro degli esteri americano John Kerry pur condannando gli eventi di al-Mansoura ha dichiarato di essere contrario alla decisione del consiglio dei ministri egiziano e di essere invece favorevole a una soluzione politica. Non stupiscono le sue parole essendo stati gli USA i principali sostenitori della Fratellanza sin dall'ormai lontano gennaio 2011. Stupiscono invece perché gli USA hanno posto Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche e Hamas all'articolo 2 del proprio Statuto dichiara senza mezze parole di essere la filiale palestinese dei Fratelli musulmani. Anche una portavoce del Home Office britannico ha riferito che la Gran Bretagna non seguirà automaticamente la decisione del governo egiziano. Come biasimarla. Sarebbe alquanto imbarazzante per il suo paese la cui Chatham House ovvero la più prestigiosa istituzione di studi internazionali ha conferito nel 2012 il proprio premio annuale a Rached al-Ghannouchi leader dei Fratelli musulmani tunisini.
Di fatto sarà molto difficile e imbarazzante per tutti i governi occidentali prendere atto e applicare la decisione del governo egiziano. L'Europa e gli USA hanno accolto e accolgono ancora oggi molti appartenenti ai Fratelli musulmani sul proprio territorio nella convinzione che si tratti di "estremisti moderati". La maggior parte delle moschee in Occidente sono gestite da associazioni legate per lo meno ideologicamente con i Fratelli musulmani. Riconoscere le decisioni del governo egiziano significherebbe quindi pronunciare un difficile mea culpa ma soprattutto significherebbe modificare tutte le politiche di sicurezza interna che hanno visto e vedono l'Occidente illudersi di potersi fidare dei più abili camaleonti islamici. Il risultato dell'appeasement nei loro confronti purtroppo si può trasformare solo in una pericolosa arma di ricatto la stessa arma che oggi i Fratelli musulmani stanno usando per le strade egiziane contro i loro concittadini. L'Egitto ha compreso sulla propria pelle che essere accondiscendenti non serve a nulla e l'Egitto sta agendo senza pietà e con coraggio contro una serpe in seno. Inoltre i Fratelli musulmani stanno già cercando di abbandonare il paese che li ha visti nascere. L'Europa li accoglierà nuovamente? L'Europa sappia però che offrirà riparo a quelli che sarà costretta a definire non più "estremisti moderati" bensì "terroristi moderati".
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-fratelli-musulmani-messi-al-bando-definitivamente-8077.htm
di Valentina Colombo 30/12/2013
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NON ESISTEREBBE LA GALASIAH JIHADISTA SE NON ESISTESSE IL CRIMINE DELLA LEGA ARABA SHARIAH ONU! ]
Nuove orrori dai jihadisti dell'Isis attivi in Iraq e in Siria: alcune foto che documentano la decapitazione di altre 13 persone sono state diffuse dal Site. Secondo l'Isis le vittime sono combattenti di tribù sunnite irachene che si oppongono a loro (i cosiddetti Cavalieri di Al-Aman) catturati 10 giorni fa fra Tikrit e Al-Alam.
"Obama ti sgozzeremo perché sei infedele. Verremo fino al centro di New York": suona così la nuova farneticante minaccia dello Stato islamico (Isis) agli Stati Uniti che da quest'estate guidano una coalizione internazionale benedetta anche da Russia e Iran contro i jihadisti dell'Isis padroni da tempo di ampie regioni di Iraq e Siria. L'inedita minaccia contro gli Stati Uniti è stata pronunciata non dal 'califfo' Abu Bakr al Baghdadi leader del gruppo jihadista ma da uno dei tanti miliziani comparso in un video diffuso oggi su Internet nel quale si mostra l'ennesima raccapricciante scena di una decapitazione. Il filmato contiene anche scioccanti scene di bambini che infieriscono ridendo sul corpo senza testa della vittima. La vittima è un "maiale alawita" in riferimento a un soldato governativo siriano membro della stessa comunità a cui appartengono i clan al potere in Siria da mezzo secolo. Intanto nel nord ovest della Siria prosegue l'altra guerra tra il regime siriano e il variegato fronte di insorti tra cui qaedisti.
Questi hanno oggi espugnato due basi militari lealiste nella regione di Idlib poco lontano dal principale asse stradale Damasco-Aleppo quasi del tutto in mano alle truppe governative e alle milizie sciite libanesi irachene e iraniane alleate del regime siriano. La decapitazione di cui si è avuta notizia oggi è avvenuta come recita la didascalia del filmato della durata di circa quattro minuti nella regione siriana di Dayr az Zor. Il video si apre con un interrogatorio sommario del militare trascinato a terra e poi legato su una panchina da alcuni jihadisti. Da circa dieci giorni l'Isis assedia l'aeroporto militare di Dayr az Zor ed è riuscito a uccidere e a fare prigionieri alcuni militari governativi rimasti a difendere una delle ultime roccaforti lealiste nell'estremo oriente siriano al confine con l'Iraq. La vittima del video pubblicato oggi è probabilmente uno dei prigionieri dell'aeroporto militare. Dopo averlo insultato e aver letto la condanna a morte il boia esegue la decapitazione. Il capo è appoggiato sul corpo a terra della vittima. Dal collo sgorga il sangue. Il jihadista afferma che "il maiale alawita" è stato ucciso perché "miscredente". "Come lui anche tu sei miscredente Barack Obama" tuona il miliziano con una fascia nera sulla fronte. "E come lui sarai condannato. Verremo fino al centro di New York per sgozzarti come abbiamo sgozzato lui" assicura col dito alzato verso il cielo il jihadista in ginocchio vicino al cadavere del soldato. Il filmato prosegue con le immagini del corpo e della testa della vittima trasportati a bordo di un pick-up nella campagna di Dayr az Zor. Quindi la conclusione più orrenda: il cadavere senza testa viene mostrato appeso per le spalle a un muro lungo la strada. La testa con le palpebre chiuse appoggiata sul collo ancora sanguinolento. E alcuni bambini e ragazzi che scherniscono e infieriscono sul cadavere. http://www.ansa.it/sito/notizie/flash/2014/12/15/isis-video-obama-ti-sgozzeremo-perche-sei-infedele_a08eb0fa-124e-4fa1-8166-cf751f751283.html
Giulietto Chiesa è stato rilasciato
"Grazie all'ambasciatore italiano. In Europa c'è una deriva fascista"
16 dicembre 2014. Giulietto Chiesa arrestato ieri a Tallinn è stato rilasciato ieri attorno alle 22. Il giornalista ed ex europarlamentare ha ringraziato "per il suo intervento deciso e per la maestria professionale" l'ambasciatore in Estonia Marco Clemente. Secondo quanto raccontato dalla moglie di Chiesa l'ambasciatore avrebbe detto alle autorità locali: "Io non me ne vado finchè non lo lasciate libero". Una "plateale violazione di tutte le norme di diritto nazionale internazionale europeo e mondiale" un episodio "che dice fino a che punto la degenerazione fascista in Europa ha proceduto" ha commentato Chiesa sul suo sito di informazione online. La polizia lo ha prelevato in albergo e portato in commissariato per un provvedimento di espulsione spiccato nei suoi confronti.
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2014/12/15/giulietto-chiesa-arrestato-in-estonia_1c6d17fe-fbf7-4e57-9f09-57a57ed4c746.html
https://www.facebook.com/profile.php?id=100005904018889 SE, KIEV RISPETTAVA LA COSTITUZIONE? POI, NON AVEVA BISOGNO DI REALIZZARE UN GOLPE: CONTRO LA COSTITUZIONE! SATANISTI CIA MASSONI MERKEL HANNO VIOLATO LE REGOLE DEL GIOCO DEMOCRATICO! QUALE VALORE HA LA SOVRANITà DEL POPOLO DEL DONBASS, CON UN GOLPE MASSONICO NATO, DI CECCHINI CIA, CHE, RUSSOFONI HANNO DOVUTO SUBIRE IN OBBEDIENZA ALLA COSTITUZIONE DELLA BIBBIA DI SATANA IL FONDO MONETARIO, CHE SEMPRE DI PIù SI DIMOSTRA UN ARMA POLITICA, PER SOLLEVARE IL REGNO DELL'ANTICRISTO? USA UE LEGA ARABA ONU, NON HANNO PIù NESSUNA RELAZIONE CON I DIRITTI UMANI E LE SOVRANITà NAZIONALI COSTITUZIONALMENTE STABILITE! non esiste più una sovranità che, potrebbe appartenere al popolo schiavo, perché, i massoni regime, sistema partiti lobby, hanno rubato ai popoli schiavi la sovranità monetaria per Rothschild! non esiste più una sovranità che, potrebbe appartenere al popolo schiavo, perché, i massoni regime, sistema partiti lobby, hanno rubato ai popoli schiavi la sovranità monetaria per Rothschild! MOSCA, 16 DIC - Il presidente russo Vladimir Putin ha discusso del conflitto nel sud-est dell'Ucraina, con il capo di Stato francese Francois Hollande. Lo fa sapere il Cremlino precisando che Putin ha sottolineato "la necessità di mettere fine alle violenze e allo spargimento di sangue da parte di Kiev e iniziare un dialogo diretto" con i separatisti filorussi, denominati dall'uomo forte di Mosca "rappresentanti del sud-est del Paese".
Cameron è un massone: quindi, come tutti i massoni, è uno dei più grandi criminali della storia del genere umano, un traditore! come può tutta la nazi shariah LEGA ARABA, essere legittimata, se uno dei ministri palestinesi, quello dell'Infarto, poi, è potuto diventare ministro, dopo, avere assassinato due bambini israeliani? QUINDI, PER I FARISEI NWO, AMMAZZARE UN BAMBINO ISRAELIANO: è DI BUON AUSPICIO! Lega ARABA, US Onu 322 UE NATO FMI, Spa, sono una mafia criminale assoluta!
Pakistan: Cameron, attacco orribile
"Scioccanti le notizie sul massacro di bambini"
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2014/12/16/pakistan-cameron-attacco-orribile_2be7d840-291f-4c99-a886-1da1f6f8485f.html
LONDRA, 16 DIC - ''Un attacco atroce e vile''. Così la premio Nobel Malala Yousafzai ha definito il massacro in Pakistan. ''Sono straziata da questo atto di terrorismo assurdo e spietato'', ha aggiunto.
burn satana ☦️ shariah ☦️ Allah ☦️ owl ☦️ Marduch burn JaBullOn Baal SpA: burn in Jesus's name, alleluia!
DRINK YOUR POISON MADE BY YOURSELF amen ☦️ alleluia ☦️ #uniusREI #Governor
drink your POISON, made by yourself, amen ] C. S. P. B. Croce del Santo Padre Benedetto C. S. S. M. L.
Croce sacra sii la mia Luce, N. D. S. M. D. Che il dragone non sia il mio duce V. R. S. Vadre Retro satana
Allontanati satana! N. S. M. V.
Non mi persuaderai di cose vane S. M. Q. L.
Ciò che mi offri è cattivo I.V. B. Ipsa Venena Bibas Bevi tu stesso i tuoi veleni.
DRINK YOUR POISON MADE BY YOURSELF: DA UN CIMITERO devono uscire, ed in un cimitero devono entrare: definitivamente! ] Croce del Santo Padre Benedetto. Croce Santa sii la mia Luce
e non sia mai il dragone mio duce. Va indietro satana!
Non mi persuaderai di cose vane. Sono mali le cose che mi offri, bevi tu stesso il tuo veleno. Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo . Amen!
Napolitano Bonino Draghi
10 dicembre 2014 - 07:56
"No Gender December": l'ideologia del gender sotto l'albero di Natale
No Gender December"No Gender December" questo è il nome dell'ultima campagna ideologica volta a promuovere l'indifferenza sessuale e a rimuovere le obsolete categorie di maschio e femmina boicottando tutti i "giocattoli di genere". Dicembre è il mese del Natale e quindi dei regali e lo slogan dell'iniziativa parla chiaro: "stereotypes have no place under my Christmas tree" (gli stereotipi non hanno posto sotto il mio albero di Natale).
La campagna è stata lanciata in Australia dall'organizzazione "Play Unlimited" impegnata a combattere il cosiddetto "gender marketing" rimuovendo le "segregazioni di genere" create dall'industria dei giocattoli e dai reparti commerciali dedicati a maschi e femmine. Il progetto come l'analoga iniziativa inglese "Let Toys be Toys" è finalizzato a eliminare i vecchi e rigidi stereotipi di genere nel mondo dei giocattoli per bambini. Quindi premi e riconoscimenti a tutte le catene commerciali che adeguandosi al "gender diktat" hanno allestito reparti "neutri" dove i giochi non sono catalogati per maschi o femmine ma mischiati tra loro per favorire le naturali inclinazioni dei piccoli e al contrario boicottaggio e schedature di tutti gli esercizi commerciali che si ostinano a mantenere tali superate categorie. Sono banditi dunque colori come l'azzurro e il rosa sia all'interno dei reparti che sulle confezioni e tutto ciò che in qualche modo possa ricondurre a uno dei due sessi. I bambini dovranno sentirsi liberi di essere attratti e giocare con bambole e cucine e le bambine allo stesso modo potranno impugnare fucili e pistole senza per questo essere considerate dei "maschiacci".
Tony Abbott primo ministro australiano ha dichiarato di non essere d'accordo con tale iniziativa ispirata alla "political correctness" mettendo in guardia: "lasciate che i ragazzi siano ragazzi e le ragazze siano ragazze". Una madre intervistata riguardo la bontà di tale progetto ha sottolineato il ruolo determinante giocato dalla natura affermando: "io non incoraggio mia figlia a giocare con le Barbie e a vestirle con costumi da fata ma semplicemente lei è attratta naturalmente da tutto ciò".
La campagna per la promozione e l'imposizione del "gender diktat" avviene a tutti i livelli e il campo dell'infanzia è decisivo e strategico per manipolare fin da piccolissimi le menti degli inconsapevoli bambini indottrinandoli all'ideologia del gender e all'indifferenza sessuale. L'iniziativa "No Gender December" che si propone di contrastare il "gender marketing" si fa promotrice da parte sua del "gender neutral marketing". Due culture si scontrano la prima in linea con la realtà afferma che l'identità sessuale di ciascuno di noi è stabilita dal dato biologico e naturale la seconda al contrario sostiene l'importanza decisiva del dato psicologico e socio-culturale. Non esisterebbero dunque maschi o femmine ma solamente individui liberi di assegnarsi il genere che preferiscono orientando la propria sessualità in base alle proprie soggettive e sempre mutevoli percezioni. Una battaglia culturale determinante per il futuro delle prossime generazioni. (L.G.) http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/no-gender-december-lideologia-del-gender-sotto-lalbero-di-natale/
05 marzo 2013 La profezia sulla Chiesa di Ildegarda di Bingen. Ildegarda di Bingen(di Cristina Siccardi) "Se si considera la poliedrica personalità di Ildegarda (…) ci dobbiamo chiedere se l'uomo d'oggi sia ancora capace di accostarsi ed imitare quello di ieri avvalendosi del misticismo per ritrovare profondità di spirito coerenza di comportamento speranza di futuro e non soltanto di atteggiarsi a un cembalo che suona perché scosso da altri" così scriveva nella sua prefazione Michelangelo Navire (scomparso di recente) nel suo libro La sinfonia Mistica di Ildegarda di Bingen (pp. 8-9 Edizioni Segno Udine 2011) libro che oltre a dare un profilo della vita e delle opere di questa mistica e scienziata ancora troppo sconosciuta fuori dai confini tedeschi offre alla lettura i settanta Carmina di Ildegarda ? che compongono la Symphonia harmoniae coelestium revelationum ? nel loro testo latino e qui per la prima volta presentati anche nella traduzione italiana unitamente alla composizione drammatica Ordo virtutum. Gli insegnamenti teologici filosofici e scientifici di Ildegarda di Bingen dove Fede e ragione coincidono mirabilmente sono di un'attualità sconcertante e irrompono nella nostra contemporaneità desolata deturpata alluvionata dai peccati. Provvidenziale il suo recupero da parte di Benedetto XVI che ha riproposto con alcune catechesi dedicate alla santa teutonica e con la sua proclamazione a Dottore della Chiesa (7 ottobre 2012) insegnamenti visioni (che ella compiva in stato di coscienza e non di estasi) e profezie; quest'ultime concernenti anche la crisi della Chiesa. Il 16 maggio 2012 quando Ildegarda (già venerata come santa) venne canonizzata per equipollenza il Papa sottolineò davanti alla Curia romana la lotta e la difesa di questa santa monaca benedettina per la Chiesa affermando: "Nella visione di sant'Ildegarda il volto della Chiesa è coperto di polvere ed è così che noi l'abbiamo visto". Lascia scritto infatti la "Sibilla del Reno" come veniva chiamata già in vita: "Nell'anno 1170 dopo la nascita di Cristo ero per un lungo tempo malata a letto. Allora fisicamente e mentalmente sveglia vidi una donna di una bellezza tale che la mente umana non è in grado di comprendere. La sua figura si ergeva dalla terra fino al cielo. Il suo volto brillava di uno splendore sublime. Il suo occhio era rivolto al cielo. Era vestita di una veste luminosa e raggiante di seta bianca e di un mantello guarnito di pietre preziose. Ai piedi calzava scarpe di onice. Ma il suo volto era cosparso di polvere il suo vestito dal lato destro era strappato. Anche il mantello aveva perso la sua bellezza singolare e le sue scarpe erano insudiciate dal di sopra. Con voce alta e lamentosa la donna gridò verso il cielo: "Ascolta o cielo: il mio volto è imbrattato! Affliggiti o terra: il mio vestito è strappato! Trema o abisso: le mie scarpe sono insudiciate!" E proseguì: "Ero nascosta nel cuore del Padre finché il Figlio dell'uomo concepito e partorito nella verginità sparse il suo sangue. Con questo sangue quale sua dote mi ha preso come sua sposa. Le stimmate del mio sposo rimangono fresche e aperte finché sono aperte le ferite dei peccati degli uomini. Proprio questo restare aperte delle ferite di Cristo è la colpa dei sacerdoti. Essi stracciano la mia veste poiché sono trasgressori della Legge del Vangelo e del loro dovere sacerdotale. Tolgono lo splendore al mio mantello perché trascurano totalmente i precetti loro imposti. Insudiciano le mie scarpe perché non camminano sulle vie dritte cioè su quelle dure e severe della giustizia e anche non danno un buon esempio ai loro sudditi. Tuttavia trovo in alcuni lo splendore della verità". E sentii una voce dal cielo che diceva: "Questa immagine rappresenta la Chiesa. Per questo o essere umano che vedi tutto ciò e che ascolti le parole di lamento annuncialo ai sacerdoti che sono destinati alla guida e all'istruzione del popolo di Dio e ai quali come agli apostoli è stato detto: 'Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura' (Mc. 1615)"" (Lettera a Werner von Kirchheim e alla sua comunità sacerdotale). Le rivelazioni private riconosciute dalla Chiesa sono strumenti preziosi per tutti i suoi membri dalle più alte gerarchie ai più umili fedeli; sono manifestazioni divine dentro la storia dell'uomo il quale troppo spesso si lascia distrarre e sedurre dalle dinamiche perverse del mondo; sono segnali che cercano di avvertire ammonire svegliare le intorpidite o a volte annientate coscienze. (Cristina Siccardi)
http://www.corrispondenzaromana.it/la-profezia-sulla-chiesa-di-ildegarda-di-bingen/
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02 ottobre 2014 Continua l'arbitrio: sospesi a divinis sei Francescani dell'Immacolata. persecuzioniPubblichiamo articolo apparso il 2 ottobre su uno dei migliori blog cattolici Rorate Caeli. Articolo che descrive una situazione vieppiù preoccupante ed assolutamente senza precedenti. Vi si denuncia l'incredibile condizione di sei Francescani dell'Immacolata sospesi "a divinis" per aver cercato di lasciare il loro Istituto commissariato e di aver trovato rifugio all'estero presso alcuni Vescovi disposti ad accoglierli. Vi si denuncia anche come gli altri loro Confratelli siano attualmente tenuti come in "ostaggio": o restano nell'Ordine pur volendo ormai abbandonarlo o lasciano totalmente la vita religiosa e quindi anche quella sacerdotale.
La speranza è stante la situazione che ora i Vescovi fraternamente e cristianamente pronti ad accogliere nelle loro Diocesi e tra il loro clero questi frati non abbiano a loro volta a patire ripercussioni per la scelta compiuta. Una scelta questa sì di misericordia…(Mauro Faverzani) Dittatura totalitaria nei Francescani dell'Immacolata: la Pontificia Commissione ha sospeso illegalmente e senza giusto processo sei frati che hanno chiesto asilo
La vicenda dei Francescani dell'Immacolata è arrivata al punto in cui il Commissario Fidenzio Volpi responsabile del disastro mena come il gigante Polifemo colpi all'impazzata al di fuori da ogni regola del Diritto Canonico del buon senso della semplice carità e perfino della logica umana. Rorate Caeli ha appreso che Padre Volpi ha infatti sospeso "a divinis" sei frati (i cui nomi vengono omessi a loro tutela) attualmente sotto la protezione di Vescovi al di fuori dall'Italia Vescovi che li hanno accolti in attesa della dispensa dai loro voti da parte della Congregazione per i Religiosi.
La causa dell'incredibile violenta censura ecclesiastica sta in realtà nella volontà di lasciare il loro Istituto. Incredibile perché la prassi confermata da una lunghissima tradizione canonica prevede che una sospensione "a divinis" sia una pena da comminarsi solo per una grave trasgressione e soprattutto dopo un normale processo con diritto alla difesa e solo dopo due ammonizioni inviate dopo un certo lasso di tempo l'una dall'altra. Il Commissario Volpi invece ha simultaneamente comunicato ai Frati le ammonizioni e la sospensione spedendo tre lettere in contemporanea così prive della regolarità formale richiesta. Il "crimine" commesso è il fatto che questi frati siano fuori dal loro convento ciò che li porta fuori dalla giurisdizione di Volpi e quindi ciò si configurerebbe come un atto di disobbedienza al Papa. Li si è considerati perciò come se fossero scismatici…!
Assieme al buon senso è stato completamente calpestato il diritto canonico. La ragione per cui questi Frati e molti altri Frati hanno lasciato il convento in primo luogo per trovare rifugio presso Vescovi ragionevoli e comprensivi è che all'interno dell'Istituto l'atmosfera è divenuta per loro intollerabile e soffocante con ricadute estremamente gravi sulle loro condizioni fisiche e psichiche. Per salvare la loro vocazione e non perdere del tutto la fede essi hanno deciso di chiedere la dispensa dai voti religiosi che li legano al Commissario e di chiedere ad alcuni Vescovi di incardinarli come semplici sacerdoti nelle loro Diocesi.
Numerosi sono i Vescovi che in Europa in Asia e in Africa hanno accolto queste legittime richieste del resto all'ordine del giorno. La Congregazione dei Religiosi concede ogni anno in tempi celerissimi migliaia di dispense a religiosi e religiose che per motivi diversi vogliano lasciare i loro Istituti.
I Francescani dell'Immacolata costituiscono il primo caso in cui violentando la coscienza dei frati si impedisce loro totalmente e collettivamente di lasciare l'Istituto obbligandoli a vivere in un'atmosfera pesantemente repressiva. Il Frate assistente e braccio destro di Volpi impegnato a dirigere queste manovre con la consulenza di un certo Professore ha dichiarato che per volontà del Papa la Congregazione non darà alcuna dispensa per tre anni.
E' davvero possibile che sia questo ciò che Francesco intende parlando di "misericordia"? Padre Bruno e padre Volpi dovrebbero chiedersi perché così tanti Frati vogliano lasciare l'Istituto. Per la prima volta nella storia dell'Istituto quest'anno non c'è alcun novizio. I seminaristi sono solo una ventina qualche italiano e quasi tutti stranieri africani. Cresce ogni giorno invece il numero di coloro che richiedono la dispensa. Possono essere trattenuti a forza? Perché costringerli a scegliere tra restare oppure abbandonare totalmente la vita religiosa (e quindi anche il sacerdozio)?
Quando Clemente XIV soppresse i Gesuiti si mosse in modo molto più indulgente e nonostante la severità verso l'Ordine e l'ingiustizia del provvedimento non mancò di carità verso i singoli sacerdoti opportunamente collocati in altri contesti ove potessero essere ancora utili alla Chiesa (di solito rendendoli preti diocesani).
Ma in questo momento storico non v'è una Caterina la Grande ostinatamente riluttante a conformarsi agli ordini esterni e pronta a proteggere i sacerdoti innocenti dagli abusi come i Gesuiti di Polonia. Tanto per un aggiornamento circa la modernità ed il rispetto dei "diritti di coscienza" nella Chiesa del post-Vaticano II: il pur debole Papa Ganganelli desideroso di compiacere i governanti del mondo ed il "Despota illuminato" russo-tedesco si dimostrò molto più ragionevole dei prelati "misericordiosi" dell'età presente! Se solo i frati Francescani dell'Immacolata fossero insomma stati disciolti come anticamente lo furono i Gesuiti! Ormai siamo al punto d'anelare alla misericordia di Clemente XIV!
Sicuramente non può esser vero che Papa Francesco sia consapevole del cuore indurito con cui si muove il Commissario Volpi indurito come quello del Faraone non disposto ad ascoltare ciò che chiede la voce della vera misericordia. "Lasciate andare la mia gente!". Sicuramente il Papa non può esserne a conoscenza. Sicuramente. http://www.corrispondenzaromana.it/continua-larbitrio-sospesi-a-divinis-sei-francescani-dellimmacolata/
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LA TEORIA DEL MALE MINORE HA PORTATO AD UCCIDERE GESù DI BETLEMME.. 04 dicembre 2014 La teoria del "male minore". Un pericoloso errore che periodicamente torna a galla IL male minore(di Paolo Deotto su Riscossa Cristiana) La cosiddetta "teoria del male minore" periodicamente torna a far capolino anche in ambienti cattolici. Di recente abbiamo letto due articoli sul sito Libertà e Persona (clicca qui e qui) che ripropongono questa teoria definendo anche "peregrina" l'idea che il male "minore" non esisterebbe. L'autore di entrambi gli articoli fa anche un'affermazione che lascia non poco perplessi laddove dice che "le eccezioni sono la norma della teologia morale".
Senza voler gabellare una competenza teologica che non possiedo ma riferendomi semplicemente al Catechismo e al buon senso comune mi pare che si cada in un equivoco non infrequente facendo confusione tra situazioni in cui il male – eventualmente definibile "minore" – viene subito passivamente sotto costrizione e scelta deliberata e consapevole tra due mali scegliendo il "minore" per evitare i guai del "maggiore". La teoria del male minore spesso confonde anche le situazioni in cui si può utilizzare uno strumento in sé malvagio per evitare un male maggiore e la scelta deliberata e consapevole di compiere il male minore.
Un classico esempio? Un avvocato deve difendere il diritto all'obiezione del suo assistito un medico al quale sia stato impedito l'esercizio di tale diritto. L'avvocato farà uso della legge 194 (strumento in sé malvagio) ma ne farà uso solo perché è l'unico strumento con cui può difendere il diritto del suo assistito a operare il bene (ossia a non praticare aborti). Ben diversa sarebbe la situazione del politico che approvasse una legge sull'eutanasia purché questa legge difenda anche chiaramente il diritto all'obiezione di coscienza. Questo politico non avrebbe scelto il male "minore". Avrebbe scelto molto semplicemente il male (ossia l'eutanasia) pacificandosi la coscienza con la garanzia del diritto all'obiezione.
Non dobbiamo mai scordarci che proprio in base alla teoria del "male minore" in Italia si approvò la legge sull'aborto firmata e promulgata da politici cattolici. Il male "maggiore" da evitare secondo quei politici era la caduta del governo la conseguente instabilità politica il rischio di un'avanzata della sinistra. Il risultato? Una legge malvagia i cui effetti devastanti sono oggi ben visibili a tutti.
Se lasciamo di nuovo avanzare la teoria del male minore avremo terribili conseguenze viste le tematiche diaboliche che ormai sono trattate in politica quali l'eutanasia e l'omosessualismo.
Proponiamo quindi ai nostri lettori la rilettura di un articolo di Roberto de Mattei (già pubblicato su Riscossa Cristiana); in questo articolo "Può un cattolico riconoscere i diritti delle coppie gay?" viene trattata con molta chiarezza la tematica del cosiddetto "male minore". PUO' UN CATTOLICO RICONOSCERE I "DIRITTI DELLE COPPIE GAY"? di Roberto de Mattei. fonte: Corrispondenza Romana
Si fa strada anche nel mondo cattolico una pericolosa convinzione: quella secondo cui il riconoscimento giuridico delle convivenze omosessuali sarebbe l'unico rimedio per evitare il "matrimonio gay" che avanza. "No alle nozze gay sì al riconoscimento dei diritti per le coppie di fatto e omosessuali" è la parola d'ordine di chi vorrebbe organizzare una linea di resistenza fondata sul fallimentare principio del "cedere per non perdere".
Non si tratta solo di un colossale errore strategico ma anche e soprattutto di un grave errore morale. La morale non solo cattolica ma naturale ha infatti il suo cardine nel principio secondo cui bisogna fare il bene ed evitare il male:bonum faciendum et malum vitandum. Questo principio primo è immediatamente evidente all'uomo in ogni tempo e luogo e non ammette interpretazioni o compromessi. Postulando l'esistenza del bene e del male esso presuppone l'esistenza di un ordine oggettivo e immutabile di verità morali che l'uomo scopre innanzitutto nel proprio cuore perché esso è una legge naturale incisa "sulle tavole del cuore umano col dito stesso del Creatore" (Rm. 2 14-15).
Dal principio secondo cui bisogna fare il bene ed evitare il male scaturisce una conseguenza necessaria: non è mai lecito a nessuno e in nessuna sfera né privata né pubblica fare il male. Il male che è la violazione della legge morale può essere in casi eccezionali tollerato ma mai positivamente compiuto. Ciò significa che nessuna circostanza e nessuna buona intenzione potranno mai trasformare un atto intrinsecamente cattivo in un atto umano buono o indifferente. Mai e poi mai si può compiere un male seppur minimo e quali che siano le pur nobili motivazioni.
Il sistema morale del "proporzionalismo" oggi in voga rifiuta l'idea di princìpi assoluti in campo morale e ammette la possibilità di compiere il "minor male" possibile in una situazione particolare per ottenere un bene proporzionalmente maggiore. Questa teoria è stata condannata da Giovanni Paolo II nella enciclica Veritatis Splendor che ribadisce l'esistenza di "assoluti morali" aventi un loro contenuto immutabile e incondizionato. "La ponderazione dei beni e dei mali prevedibili in conseguenza di un'azione – spiega il Papa -non è un metodo adeguato per determinare se la scelta di quel comportamento concreto è (…) moralmente buona o cattiva lecita o illecita" (n. 77).
Il retto criteRio del giudizio morale infatti è quello che valuta un atto come "buono" o "cattivo" secondo che rispetti o violi la legge naturale e divina considerandolo innanzitutto in sé e per sé ossia nell'oggetto nelle circostanze e nelle conseguenze sue proprie. Invece il criterio proporzionalista è relativistico perché valuta un atto come "migliore" o "peggiore" secondo che migliori o peggiori una situazione data. La Congregazione per la Dottrina della Fede nella Nota del 21 dicembre 2010 a proposito della banalizzazione della sessualità riferendosi a chi interpretava alcune parole di Benedetto XVI nel suo libro Luce del mondo ricorrendo alla teoria del cosiddetto "male minore" dichiarò che "questa teoria è suscettibile di interpretazioni fuorvianti di matrice proporzionalista" condannate dalla Veritatis Splendor perché "un'azione che è un male per il suo oggetto anche se un male minore non può essere lecitamente voluta". Ciò è cogente sia sul piano della condotta personale che su quello del comportamento pubblico.
I parlamentari cattolici possono essere impossibilitati a realizzare in concreto il massimo bene ma non possono mai promuovere una legge in sé ingiusta quale che ne sia la motivazione. Se si accetta il principio che il male minore possa essere compiuto per ottenere un bene maggiore i cattolici potrebbero promuovere l'aborto terapeutico per evitare quello selettivo la fecondazione artificiale omologa per evitare l'eterologa le unioni civili per evitare il matrimonio omosessuale. Ma così facendo crollerebbe la morale intera perché di male minore in male minore ogni arbitrio potrebbe essere pretestuosamente permesso.
Non manca chi per giustificare il principio del male minore in campo politico si riferisce ad una frase di Giovanni Paolo II nella Evangelium Vitae secondo la quale "potrebbe essere lecito offrire il proprio sostegno a proposte mirate a limitare i danni di una tale legge (abortista) diminuendone gli effetti negativi" (n. 74). Ma questo passo non può che essere interpretato in coerenza con la Veritatis Splendor e con il Magistero morale della Chiesa il quale insegna che si può tollerare un male rinunciando a reprimerlo; si può perfino regolare un male nel senso di ridurne la libertà e il campo di azione; ma non si può permettere o regolare un male autorizzandolo perché questo significherebbe approvarlo rendendosene complici (cfr. Ramon Garcia de HaroLa vita cristiana Ares Milano 1995).
Il Papa in quel passo non dice che al cattolico è lecito proporre una legge cattiva ma che gli è lecito intervenire su una legge in via di elaborazione parlamentare modificandola mediante emendamenti meramente abrogativi o restrittivi di disposizioni permissive ed immorali. Si tratta in questo caso di emendamenti che impediscono che alcune proposte normative ottengano forza di legge. Va però precisato che nel nostro ordinamento giuridico la legge va votata non solo articolo per articolo ma alla fine anche nel suo complesso in segno di approvazione globale.
Pertanto al parlamentare cattolico non sarebbe comunque mai consentito di dare il proprio voto finale positivo ad una legge che autorizzi azioni immorali anche se tale legge risulti anche dall'approvazione dei suoi emendamenti. Egli infatti non può assumersi in nessun caso ed in nessun modo la responsabilità globale di un testo finale che autorizzi ad esempio pratiche abortive anche solo in casi rari ed estremi. Ciò significa che egli potrà correggere la proposta di legge mediante emendamenti correttivi; ma non potrà approvarne il testo finale se vi permangono disposizioni.
Per essere moralmente proponibile da un parlamentare cattolico una legge deve avere una propria integritas: deve essere cioè totalmente giusta nel senso che nessuna delle sue disposizioni contraddica la Legge naturale e divina. Ma se una legge contiene anche una sola disposizione intrinsecamente e oggettivamente immorale essa è una "non-legge". Un parlamentare cattolico non potrà in nessun caso votarla nel suo complesso pena l'assunzione della responsabilità morale e giuridica dell'intero testo. "Bonum ex integra causa malum ex quocumque defectu" non si stanca di ripetere san Tommaso d'Aquino (Summa Theologica I-II q. 71 a. 5 ad 2; II-II q. 79 a. 3 ad 4).
In Italia esponenti del centro-destra e del centro-sinistra stanno trovando una "larga intesa" sulla riesumazione dei DICO("Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi") il disegno di legge sul riconoscimento giuridico dei rapporti di convivenza presentato dal governo Prodi nel febbraio 2007. Allora il progetto non andò in porto per l'opposizione dei cattolici. Oggi invece anche alcune personalità del mondo cattolico considerano il riconoscimento delle unioni omosessuali di fatto come un "male minore" che si potrebbe compiere per evitare il "male maggiore" del "matrimonio gay".
Ma dal punto di vista morale il riconoscimento legale delle unioni omosessuali è altrettanto grave che la loro equiparazione legale al matrimonio. Per questo la Congregazione per la dottrina della Fede nel documento su I progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali del 3 giugno 2003 approvato dal papa Giovanni Paolo II stabilisce che "il rispetto verso le persone omosessuali non può portare in nessun modo all'approvazione del comportamento omosessuale oppure al riconoscimento legale delle unioni omosessuali".
Votare una legge del genere significa rendersi complici di un male che non viene certo cancellato dalla pretesa "riduzione del danno". Se ci fossero in Parlamento due leggi una che legalizza il matrimonio omosessuale e l'altra che riconosce i diritti delle coppie omosessuali pur non equiparandoli al matrimonio i cattolici non potrebbero votare la seconda legge perché "meno cattiva" della prima e se passasse la peggiore la responsabilità sarebbe solo di chi l'avesse firmata. Come immaginare che un cattolico possa approvare una legge che protegge giuridicamente uno di quei "peccati che gridano verso il Cielo" come "il peccato dei sodomiti" (Catechismo della Chiesa Cattolican. 1867)? http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/la-teoria-del-male-minore-un-pericoloso-errore-che-periodicamente-torna-a-galla/
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16 luglio 2014 Il governo Renzi promuove l'ideologia gender nella scuola arcigay-bambina(di Lupo Glori) Il governo Renzi si piega ai dettami degli ideologi del gender e mette a punto un deciso programma anti-omofobia 2014/2015 di concerto con le principali associazioni LGBT italiane. Venerdì 11 luglio il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini si è infatti seduto al tavolo con "Agedo" "Arcigay" "ArciLesbica" "Associazione Radicale Certi Diritti" "Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli" "Equality Italia" "Famiglie Arcobaleno" "Gay Center" "MIT" per concordare assieme il piano strategico nazionale di contrasto all'omofobia e la transfobia.
Andrea Maccarrone presidente del "Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli" una delle associazioni LGBT presenti all'incontro ha dichiarato: "siamo molto preoccupati che la libertà d'insegnamento e le politiche di contrasto alle discriminazioni già da anni messe in campo vengano rimesse in discussione da una ventata di integralismo che punta a trasformare la scuola da luogo privilegiato di crescita civile di formazione e di incontro in terreno di scontro ideologico". Per questo prosegue Maccarrone occorre urgentemente: "riavviare la strategia nazionale nell'ambito dell'asse educazione-istruzione che era stata avviata dallo scorso governo e affidata all'Unar ma che ha subito uno stop incomprensibile e gravissimo".
Obiettivo principale della riunione fortemente voluta dalle associazioni LGBT è stato infatti proprio quello di rimettere in moto la discussa e contestata Strategia Nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere adottata il 30 aprile 2013 dall'"Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni" (UNAR) per volere dell'allora Ministro del Lavoro (con deleghe alle Pari Opportunità) Elsa Fornero.
Tale ripresa della "Strategia Nazionale" si focalizzerà sull'asse di intervento programmatico dedicato all'"educazione e istruzione" che individua nella scuola il luogo principale di formazione di una nuova cultura che favorisca il "processo di accettazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere". In tale prospettiva le parti hanno infatti stabilito l'avvio dal prossimo autunno di corsi formativi per tutte le figure apicali degli uffici scolastici regionali e provinciali e l'istituzione all'interno della Settimana contro la violenza e discriminazione della lotta all'omofobia e alla transfobia come tema centrale per l'anno scolastico 2014-15. Infine la Ministra Giannini ha promesso alle numerose realtà associative LGTB presenti un confronto più assiduo anche rispetto alla stesura delle nuove linee guide sul contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Alle fine dell'incontro le associazioni LGBT partecipanti soddisfatte per gli accordi raggiunti hanno rilasciato una nota a firma congiunta nella quale si legge: "le Associazioni apprezzano gli impegni assunti dalla Ministra e vigileranno affinché vengano mantenuti".
Il governo del cattolico Matteo Renzi affida dunque alle associazioni LGBT il delicato e fondamentale compito di redigere le politiche educative nazionali in ambito scolastico. Tra queste anche il "Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli" che continua oggi l'opera di distruzione e dissoluzione morale della nostra società iniziata dal suo ideologo Mario Mieli colui che negli Elementi di Critica Omosessuale del 1977 scriveva che gli uomini nascono "naturalmente" con un'innata tendenza polimorfa e "perversa" caratterizzata da una "pluralità delle tendenze dell'Eros e da l'ermafroditismo originario e profondo di ogni individuo". È con i rappresentanti di tali teorie che dialoga la Ministra Giannini. (Lupo Glori) http://www.corrispondenzaromana.it/il-governo-renzi-promuove-lideologia-gender-nella-scuola/
19 novembre 2014 "Hate speech": la rivoluzione del gender si serve del linguaggio Hate speech(di Lupo Glori) "Usa internet col cuore: no all'odio no all'intolleranza sul web". Questo l'ambiguo motto della campagna promossa dal dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri che aderisce al progetto Young People Combating Hate Speech Online (I giovani combattono l'istigazione on line all'odio) lanciato dal Consiglio d'Europa volto a sensibilizzare i giovani contro il cosiddetto cyberbullismo ossia episodi di intolleranza ed espressioni violente sul web nei confronti del "diverso" riguardo differenze religiose di genere e culturali. L'iniziativa è il risultato di un'ampia e trasversale collaborazione tra diversi organismi istituzionali. Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale ha infatti istituito un Tavolo Interistituzionale per la lotta all'odio e all'intolleranza sul web al quale hanno preso parte diverse amministrazioni quali il Ministero dell'Istruzione il Ministero dell'Interno – Polizia Postale Dipartimenti ed Uffici della Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché Istituzioni quali l'Agenzia Nazionale Giovani e Forum Nazionale dei Giovani e l'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia Conferenza delle Regioni.
Nel corso della presentazione del progetto presso la sala stampa di Palazzo Chigi Luigi Bobba sottosegretario con delega alle politiche giovanili ha illustrato l'importanza di tale campagna di comunicazione dichiarando: "Internet è uno strumento che ha delle potenzialità formidabili ma cosa ci mettiamo che obiettivi perseguiamo lo decidiamo noi. Questa campagna ha l'obiettivo di far sì che i giovani non diventino protagonisti di messaggi di intolleranza ma diventino attivisti dei diritti umani. Questa mobilitazione attraverso gli spot il concorso e il web speriamo possa essere un importante contributo per diffondere una cultura positiva e non di razzismo".
L'iniziativa prevede anche un concorso dedicato alle scuole secondarie di II grado con l'obiettivo di coinvolgere attivamente anche i giovani studenti. Calogero Mauceri capo dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale a tale proposito ha sottolineato: "L'obiettivo è far in modo che non ci sia più un utilizzo del web per campagne di istigazione all'odio e contro il diverso e dunque sensibilizzare i giovani ad un uso corretto del web e quindi un messaggio di rispetto nei confronti di tutti". In collaborazione con il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria sono stati inoltre prodotti spot di 30 e 15" televisivi e radiofonici.
L'espressione "discorsi d'odio" è un concetto molto ampio e variegato che racchiude diverse forme di discriminazione. Come si legge infatti sul sito internet ufficiale dell'iniziativa "l'istigazione all'odio così come definita dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa è espressione di tutte le forme di diffusione ed incitazione all'odio razziale alla xenofobia all'antisemitismo e ad altre forme di intolleranza espressione di nazionalismi discriminazione nei confronti di minoranze di migranti. Altre forme di discriminazione sono la misoginia l'islamofobia la cristianofobia e tutte le forme di pregiudizio circa l'orientamento sessuale e di genere".
La lotta agli "hate speech" riguardo l'orientamento sessuale e il gender sembra essere uno degli obiettivi principali di tale campagna. Alla lettera g del glossario consultabile sul sito internet "No Hate Speech Movement" la parola gender è declinata in diverse accezioni: Gender Gender Recognition Gender Identity e Gender reassignment. Come spiega il glossario curato dall'ILGA Europe (International lesbian gay bisexual trans and intersex association) il termine gender si riferisce alla percezione interiore delle persone e alla loro soggettiva esperienza di mascolinità e femminilità a prescindere.
Il gender è dunque "una costruzione culturale fortemente dipendente dalle aspettative sociali e non è una questione esclusivamente biologica". Riguardo il concetto di identità di genere il vocabolario sui "discorsi d'odio" specificando di richiamarsi ai principi di Yogyakarta spiega che "si riferisce all'interiore ed individuale esperienza di genere di ciascuno che può o non può corrispondere con il sesso assegnato alla nascita".
La studiosa belga Marguerite Peeters nel suo ultimo saggio tradotto in italiano Il Gender. Una questione politica e culturale (San Paolo Cinisello Balsamo 2014 pp.160 1750 €) ha definito il gender come un insieme olistico di cerchi concentrici fornito di un nucleo duro radicale. I cerchi esterni i più visibili e i più lontani dal centro ideologico nascosto rappresentano i progetti a più alto consenso e capaci di sedurre la maggioranza. Tuttavia il nucleo centrale ideologico attira verso sé e contamina tutti gli altri cerchi cosicché anche i progetti più esteriori e apparentemente più accettabili finiscono per esserne contagiati.
La rivoluzione gender avanza infatti silenziosamente dietro ad una maschera di parole dal sapore altruistico e umanitario. La campagna contro gli "Hate Speech" promossa dal Consiglio d'Europa costituisce un esempio emblematico di tale subdola strategia d'azione. Quello che è un vero e proprio nuovo paradigma etico viene proposto e imposto attraverso una scientifica rivoluzione del linguaggio che si serve di termini intenzionalmente ambigui e ambivalenti vocaboli all'apparenza condivisibili e lodevoli ma che nella realtà sottendono l'adesione ad un programma sovversivo radicale.
Il processo di mutazione linguistica del gender richiama alla memoria la neolingua immaginata e descritta da George Orwell nel suo celebre libro 1984. Fine specifico del Newspeak non era solo quello di fornire agli adepti del Socing un nuovo mezzo espressivo che sostituisse la vecchia visione del mondo e le superate abitudini mentali ma quello di rendere impossibile ogni altra forma di pensiero. In tale prospettiva sono i promotori del diktat etico globale a stabilire arbitrariamente che cosa si intende per "discorso d'odio".
Concetti ideologici come omofobia gender diritti sessuali e riproduttivi omoparentalità lotta agli stereotipi orientamento sessuale identità di genere e cosi via divengono degli imperativi etici ai quali tutti i progetti educativi le carte etiche e programmi politici dovranno allinearsi pena l'emarginazione e la condanna sociale.
http://www.corrispondenzaromana.it/hate-speech-la-rivoluzione-del-gender-si-serve-del-linguaggio/
La lotta agli "hate speech" in nome di malintesi diritti umani diviene in questo modo una astuta tattica volta a silenziare preventivamente ogni altro punto di vista discordante dal pensiero unico dominante. Come si legge sul sito della campagna per crimine d'odio si intende: "un atto illecito contro un gruppo o un individuo sulla base di un pregiudizio sulla loro identità percepita negativamente". Una definizione volutamente oscura funzionale a promuovere i propri progetti rivoluzionari. L'ideologia che celebra la libertà di scelta assoluta rivela il suo volto totalitario. (Lupo Glori)
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17 novembre 2014 Pannella Scalfari e Bertinotti si sono convertiti? o è il contrario? bertinotti pannella(di Antonio Socci su Libero del 16-11-2014) Insieme a Fausto Bertinotti e a Eugenio Scalfari è Marco Pannella il più elettrizzato fan di papa Bergoglio ("viva il Papa!" "noi radicali lo amiamo molto" "vorrei diventare un cittadino del Vaticano").
Una "stupefacente" conversione all'"oppio dei popoli" la religione come ultimo approdo consigliabile in vecchiaia perché – non si sa mai – di là si potrebbe anche trovare la sorpresa di Dio? No. Non c'è traccia di ritorno alla Chiesa cattolica né di pentimento né di cambiamento di vita in questo colpo di fulmine che ha investito il leader di Rifondazione comunista e i due simboli dell'anticlericalismo del laicismo e della scristianizzazione dell'Italia.
Anzi. C'è l'esatto contrario. C'è – da parte loro – la sensazione di un trionfo inaudito della cultura radicale e laicista – dopo la società italiana – addirittura nella Chiesa. E da parte di Bertinotti c'è l'entusiasmo per un papa che si pone come nuovo leader rivoluzionario e noglobal del mondo.
Ma è proprio così? Non sarà che Scalfari e Pannella sono semplicemente gratificati dalle telefonate e dai colloqui visto il loro Ego da sempre arroventato?
E Bertinotti non avrà equivocato l'invito alla "lotta" fatto da Bergoglio al Leoncavallo e compagni?
Ricordo che di intellettuali giornalisti o politici rimasti folgorati dai papi ce ne sono state molte anche in precedenza. In particolare per il carismatico Giovanni Paolo II e per il sapiente Benedetto XVI.
In quei casi però si trattava di veri e propri ritorni alla fede cattolica o di "conversioni" culturali che inducevano ad aderire almeno all'insegnamento culturale ed etico della Chiesa.
Invece ha spiegato Sandro Magister la popolarità di Francesco "non provoca ondate di convertiti. Anzi con lui c'è un certo compiacimento nella cultura estranea o ostile al cristianesimo".
In che senso? "Nel vedere che il capo della Chiesa si sposta verso le loro posizioni che sembra di comprendere e persino accettare".
Quindi l'esultanza dei vari Scalfari Pannella e Bertinotti non è quella di chi ha ritrovato la fede ma di chi ritiene di aver "conquistato" perfino il Vaticano.
DICO E DISDICO
Eppure si dirà Bergoglio ieri ha parlato ai medici cattolici contro l'aborto e l'eutanasia. Dunque come può essere acclamato dai Pannella e dagli Scalfari? Non è la prova che han preso un abbaglio?
In realtà il discorso di ieri non raffredderà affatto il loro entusiasmo bergogliano.
Anzitutto perché gli interventi di Francesco su questi temi sono molto rari mentre erano frequenti nei suoi predecessori in quanto volevano suonare l'allarme per un'umanità che – secondo la Chiesa – è in piena "emergenza umana" avendo smarrito (come ripeteva Madre Teresa di Calcutta) perfino l'abc dell'umanità.
Bergoglio ha subito avvertito che non aderiva alla battaglia sui "principi non negoziabili" (la sua è stata una rottura pesante nel magistero) e ha giudicato addirittura "ossessionata" questa scelta del magistero precedente.
Ma per quale motivo i discorsi di papa Bergoglio sembrano così contraddittori fra di loro.
Nell'autunno del 2013 una nota intellettuale cattolica sudamericana docente universitaria Lucrecia Rego de Planas che conosce bene Bergoglio e ha collaborato con lui fece un ritratto dell'uomo dove fra l'altro scriveva:
"(Bergoglio) ama essere amato da tutti e piacere a tutti. In tal senso potrebbe un giorno fare un discorso in tv contro l'aborto e il giorno dopo nello stesso show televisivo benedire le femministe pro-aborto in Plaza de Mayo; potrebbe fare un discorso meraviglioso contro i massoni e ore dopo mangiare e brindare con loro al Rotary Club… questo è il Card. Bergoglio che ho conosciuto da vicino. Un giorno intento a chiacchierare animatamente con il vescovo Duarte Aguer sulla difesa della vita e della liturgia e lo stesso giorno a cena a chiacchierare sempre animatamente con Mons. Ysern e Mons. Rosa Chávez sulle comunità di base e i terribili ostacoli che rappresentano 'gli insegnamenti dogmatici' della Chiesa. Un giorno amico del Card. Cipriani e del Card. Rodríguez Maradiaga a parlare di etica aziendale e contro le ideologie del New Age e poco dopo amico di Casaldáliga e Boff a parlare di lotta di classe e della 'ricchezza' che le tecniche orientali potrebbero donare alla Chiesa".
Dunque un vuoto di pensiero teologico e filosofico? Una sorta di peronismo pastorale che contiene tutto e il suo opposto? Il suo retroterra culturale è davvero misero (lui stesso lo chiama "pensiero incompleto") ma la strategia pastorale c'è ed è molto evidente.
CARNEVALATE
L'incoerenza dei contenuti è una scelta politica che serve a perseguire uno scopo preciso. I fans lo acclamano: finalmente questo è un papa moderno e laico. In effetti la bussola strategica di questo pontificato sembra la "desacralizzazione".
E' questo che spiega – oltre all'abbandono dei "principi non negoziabili" – tante piccole e grandi scelte apparentemente senza nesso logico fra loro.
Fin dalla prima apparizione sulla loggia di San Pietro la sera del 13 marzo 2013 quando rifiutò la stola sacerdotale e la mozzetta rossa (simbolo del martirio di Pietro e della giurisdizione) definendole "carnevalate".
Subito i media elogiarono la "desacralizzazione" del papato colta anche in altri segnali come il "buonasera" anziché "sia lodato Gesù Cristo" e l'essersi definito quattro volte "vescovo di Roma" e mai papa.
Una desacralizzazione del papato (mentre iniziava la mitizzazione dell'uomo Bergoglio) proseguita poi con altre scelte piccole (come il rifiuto dell'appartamento pontificio) e più gravide di conseguenza (sebbene ambigue) come la frase "chi sono io per giudicare?" la condanna del proselitismo cattolico e della cosiddetta "ingerenza spirituale" (cioè dell'influenza cristiana nel mondo).
E il Sinodo non è una clamorosa desacralizzazione della famiglia? E il non genuflettersi dinanzi al Tabernacolo o durante la consacrazione? E l'ammissione di tutti all'eucarestia già praticata a Buenos Aires?
E dire che per i cristiani non c'è nessuna "verità assoluta"?
E le affermazioni sul Bene e sul Male come opinioni soggettive fatte a Scalfari non "relativizzano" forse l'oggettività della morale?
E annunciare che "non esiste un Dio cattolico" non è un relativizzare la fede? E il discorso di Caserta?
E insinuare – come ha fatto nell'omelia del 20 dicembre 2013 – che la Madonna sotto la Croce "forse aveva voglia di dire: sono stata ingannata" perché le promesse messianiche le apparivano "bugie"?
Non è una desacralizzazione della figura della Madre di Dio? La dottrina cattolica ha sempre affermato che – come si legge nel Catechismo – "la sua fede non ha mai vacillato Maria non ha cessato di credere 'nell'adempimento' della parola di Dio. Ecco perché la Chiesa venera in Maria la più pura realizzazione della fede".
Si potrebbe continuare con le battute sarcastiche (e a volte sprezzanti) sui cristiani su chi prega il rosario sui preti in talare sulle suore che digiunano. Con la prospettiva di desacralizzazione della liturgia e della vita claustrale.
E poi i luoghi: l'Imam chiamato a pregare in Vaticano (dove ha invocato Allah per la vittoria sui miscredenti) la Cappella Sistina concessa alla Porsche per un evento aziendale il Leoncavallo (e altre gruppi marxisti) ricevuti e arringati dal Papa il 28 ottobre scorso (torneranno) Patty Smith chiamata al concerto di Natale in Vaticano. Manca solo Vladimir Luxuria a Tv2000 (rimandato). A quando una partita di basket in San Pietro?
NAUFRAGIO. C'è invece con Bergoglio una sacralizzazione dei temi sociali tipici della sinistra. E' per questo che la Chiesa sudamericana da decenni è allo sbando è la più in crisi del pianeta: gli ultimi dati appena diffusi del "Pew Research Center" confermano questo crollo verticale dell'appartenenza alla Chiesa cattolica in America latina.
Ora quella ricetta fallimentare viene applicata a tutta la Chiesa. E presto vedremo le stesse rovine. Effetto Bergoglio.
Antonio Socci Da "Libero" 16 novembre 2014
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Le pape François à Strasbourg ce qu'il faut retenir
http://www.corrispondenzaromana.it/international-news/le-pape-francois-a-strasbourg-ce-quil-faut-retenir/
Immigration écologie crise économique terrorisme perte de confiance des citoyens européens envers leurs institutions… Le discours du pape François devant les députés
BREAKING NEWS: Report from Warsaw on the Conference "The Synodal Eathquake" featu...
German Bishops to Unveil 'Hidden Bombshell'
Divorce and Remarriage
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03 dicembre 2014 La situazione economica può destabilizzare la realtà italiana. rilevazione dell'ISTAT(di Danilo Quinto) Le continue rassicurazioni del Governo sulla situazione economica sono state smentite dalla rilevazione dell'ISTAT diffusa lo scorso primo dicembre dalla quale risulta che nel terzo trimestre del 2014 il Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'Italia è sceso dello 01% rispetto al trimestre precedente e dello 05% rispetto al terzo trimestre del 2013.
L'Italia rimane quindi tecnicamente in recessione: infatti una diminuzione percentuale del PIL per due trimestri consecutivi significa proprio questo. A parere dell'ISTAT nell'ultimo trimestre si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell'agricoltura (-01%) dell'industria in senso stretto (-06%) e delle costruzioni (-11%) mentre il valore aggiunto dei servizi è rimasto stazionario. In termini tendenziali il valore aggiunto è diminuito in tutti i principali comparti: -35% nel settore delle costruzioni -11% nell'industria in senso stretto -13% nell'agricoltura e -01% nei servizi.
La recessione è l'opposto della crescita economica dello sviluppo determinato dall'aumento della ricchezza e della produzione di beni e servizi e si verifica quando la capacità produttiva di un paese è inferiore a quella che lo stesso potrebbe avere usando tutti i propri fattori produttivi. È dal settembre del 2011 che il PIL dell'Italia non aumenta. Da quando si sono succeduti tre Governi "tecnicamente" estranei alla volontà popolare perché "nominati" e non frutto di un'indicazione degli elettori.
Da questo dato non si può prescindere per dare una lettura corretta della situazione economica perché dimostra che senza la "politica" – senza cioè il consenso dei cittadini che deriva dall'espressione del voto – non vi può essere nessuna scelta di governo che incida in maniera efficace sulle riforme che servono al Paese. Tutto resta un proclama come dimostra l'azione del Governo attuale impegnato con il suo Presidente del Consiglio ad occupare le televisioni da mane a sera e a disinteressarsi dei problemi reali.
Un esempio? La rilevazione del "Sole 24 Ore" di questi giorni sulla "Qualità della vita 2014" dov'è certificata una separazione che sembra irrimediabile tra Nord e Sud del Paese in termini di occupazione PIL e servizi. Tutte le province del Sud occupano gli ultimi posti in classifica a testimonianza del fatto che in tre anni non si è fatto nulla per rimediare ad un gap ormai strutturale che ha portato alla deriva metà del Paese.
In questo contesto hanno rilievo politico – e le ultime elezioni regionali l'hanno ampiamente dimostrato – le posizioni di coloro in particolare la Lega di Matteo Salvini – che mettono in discussione sia il rapporto dell'Italia con quest'Europa incapace di tener conto degli interessi (non solo economici) delle singole nazioni sia l'ancoraggio ad una moneta comune che dalla sua entrata in vigore ha concorso in maniera determinante all'espandersi della crisi economica producendo disastri. Sono due questioni che prese nella loro "obiettività" incideranno sempre più fortemente di qui in avanti nel dibattito politico.
D'altra parte è lo stesso Presidente del Consiglio a reiterare nei suoi interventi la necessità che l'Europa cambi la sua politica economica e si mostri attenta ai bisogni di tutti i suoi membri. Di certo – ed è quel che più conta sottolineare – una crisi economica così lunga e una situazione così compromessa è di per sé fortemente destabilizzante e potrebbe provocare prima o poi proteste di carattere sociale di grande rilievo legate alla crescente diffusione della povertà e alla mancata occupazione accompagnate dall'incertezza per il futuro e dal sempre più evidente arricchimento di pochi contro una maggioranza che soffre. La speranza è che si prenda coscienza di questa drammatica realtà. (Danilo Quinto)
Crisi economica istat politica italiana
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burn satana ☦️ shariah ☦️ Allah ☦️ owl ☦️ Marduch burn JaBullOn Baal SpA: burn in Jesus's name, alleluia!
DRINK YOUR POISON MADE BY YOURSELF amen ☦️ alleluia ☦️ #uniusREI #Governor
drink your POISON, made by yourself, amen ] C. S. P. B. Croce del Santo Padre Benedetto C. S. S. M. L.
Croce sacra sii la mia Luce, N. D. S. M. D. Che il dragone non sia il mio duce V. R. S. Vadre Retro satana
Allontanati satana! N. S. M. V.
Non mi persuaderai di cose vane S. M. Q. L.
Ciò che mi offri è cattivo I.V. B. Ipsa Venena Bibas Bevi tu stesso i tuoi veleni.
DRINK YOUR POISON MADE BY YOURSELF: DA UN CIMITERO devono uscire, ed in un cimitero devono entrare: definitivamente! ] Croce del Santo Padre Benedetto. Croce Santa sii la mia Luce
e non sia mai il dragone mio duce. Va indietro satana!
Non mi persuaderai di cose vane. Sono mali le cose che mi offri, bevi tu stesso il tuo veleno. Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo . Amen!
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